Dettagli Recensione
Glaciale
- Attenzione il testo potrebbe contenere lievi anticipazioni sulla trama -
Ivan Il’ic incarna perfettamente il bersaglio prediletto della letteratura russa, il borghese devoto al denaro e alle apparenze, attore di una vita frivola, estraneo a qualunque vocazione morale.
Eppure il protagonista di questa storia non è il gaudente giovane magistrato, ma l’altra che sta nel titolo: la morte. Annunciata fin dall’incipit, la morte si conquista man mano la scena, prendendo il posto dell’insulsa recita dell’ascesa sociale di Ivan narrata con distacco e voluta indolenza, a rendere il lettore ulteriormente partecipe del disprezzo dello scrittore per il modus vivendi del personaggio.
La morte giunge nei panni di un morbo incurabile, come una sentenza, a pegno di una vita sprecata per cui Ivan stesso nutre dei dubbi.
- Ma come mai? Perché? Non era possibile che la vita fosse così assurda, ripugnante. […] “Forse non ho vissuto come dovevo” gli venne in mente all’improvviso “Ma se ho sempre fatto tutto secondo le regole?” -
La quarta di copertina promette un capolavoro nella trattazione del tema del trapasso (certo non nuovo alla letteratura), in realtà le poche algide pagine di questo romanzo a mio avviso distano troppe miglia dalle vette raggiunte invece ne “Tristano Muore” di Antonio Tabucchi e in “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar.
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per quanto riguarda i raffronti, credo siano sempre terreno difficile, però a volte sono utili come riferimenti per inquadrare un'opera, in questo caso il mio era più un giudizio soggettivo riguardo la trattazione del tema della morte... Lungi da me sminuire Tolstoj, che non conosco abbastanza approfonditamente da poterlo giudicare nell'insieme ;)
PS spero che "Tristano muore" possa piacerti,
per me è stato un libro struggente, molto coinvolgente
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