Dettagli Recensione
Le ambiguità dell'amore
Questo romanzo potrebbe essere considerato il negativo della sorella. Mentre nella sorella il protagonista preferisce all'amore il Sacrificio, una scelta quasi mistica, in questo romanzo il protagonista si orienta invece verso l'amore (fisico) perseguendo la sua scelta fino alle conseguenze più estreme in una modalità difficile da comprendere per il lettore. il professor Victor Henrik Askenasi ci racconta di come abbia lasciato per amore la bellissima moglie e la figlia per le quali non provava più nè affetto nè interesse. E in questa totale mancanza di interesse troviamo uno dei sintomi della malattia dell'anima che lo colpisce. Gli amici lo accusano di non essersi preso un'amante come fan tutti ma di voler per un suo idealismo, portare la relazione fino alle estreme conseguenze: abbandono della famiglia e nuovo matrimonio. La reazione di scandalo è molto borghese e benpensante. Nessun si preoccupa di altro che della forma e non delle persone coinvolte. Quello che emerge è che nella nuova relazione non c'è traccia d'amore ma solo la ricerca del piacere fisico portata fino all'estremo. Quasi all'estremo anzi, vedendo il seguito. In realtà il professore non esita a lasciare anche la nuova amante quando è stato traghettato fino al punto in cui poteva arrivare, dopo aver esplorato i limiti di questo nuovo rapporto e del piacere sensuale che poteva procurargli. La ricerca del piacere porta il professore oltre il limite (vedi la bestia umana) ad esplorare le radici dell'amore che sono radici perverse e di morte. A fine libro ci troviamo in una situazione simile alla sorella, il bivio, le due strade, quella esplorata e l'altra di cui si vede solo un breve tratto, e di cui si indovina una maggiore serenità. La via della materia porta alla morte e non all'amore, il professore forse solo meno facile da accontentare del lettore, ma non diverso da lui, è stato ingannato. Si sente ingannato. Il finale è di redenzione almeno in parte.
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Secondo me, "La sorella" è qualitativamente vicino a "Le braci" e "La donna giusta" , i capolavori.