Dettagli Recensione
L'apoteosi del nonsense
Un libro così controverso non poteva fare altro che generare emozioni di eguale natura. Il paese disegnato da Lewis Carroll fa fede al suo nome. E' un luogo in cui tutto è meraviglia, a partire dai paesaggi fino ad arrivare ai suoi variopinti abitanti.
Non stupisce che questa storia abbia tanto affascinato le tre sorelle Liddell (tra cui quella Alice che ha ispirato almeno il nome della protagonista), piccole amiche di Carroll che quest'ultimo soleva intrattenere coi suoi racconti, compreso questo. E' una lettura perfetta da fare ai propri figli e la scrittura di Carroll sembra fatta per essere letta ad alta voce, rendendo evidenti le sue origini di racconto non scritto.
"Alice nel paese delle meraviglie" è piacevole, divertente nel suo nonsense. A mia opinione, però, è sicuramente più apprezzabile dai bambini, che nelle sue lande fantastiche possono sentirsi a proprio agio, perché quando si è bambini non si deve necessariamente dare una spiegazione a tutto e questo libro è rivolto soprattutto a chi di spiegazioni non ne chiede. La stessa Alice, nel suo vagabondare, smetterà di chiedere spiegazioni ai folli personaggi che popolano i suoi sogni, personaggi affascinanti come lo Stregatto, la Regina di cuori, il Cappellaio e la Lepre Marzola, ma tutti completamente fuori di testa. A un certo punto, la piccola Alice abbandonerà i tentativi di capire le loro affermazioni, smetterà di chiedersi perchè nel Paese delle Meraviglie le cose funzionano in un modo così diverso dalla vita reale e semplicemente vi si abbandonerà.
Ed è la stessa cosa che deve fare il lettore, per poter apprezzare l'opera di Carroll.
In fondo, è raro che chiediamo una spiegazione ai nostri sogni e quando lo facciamo, una volta trovatone il senso, ci rendiamo conto che questo è nascosto soltanto in alcuni dei suoi dettagli e che molte altre cose che ci sono in mezzo non hanno spiegazione alcuna.
Alice e il suo Paese delle Meraviglie non sono altro che questo: un sogno, che in pochi dei suoi tratti può nascondere un pizzico di senso, mentre tutto il resto non è altro che un viaggio da godersi senza fare domande.
"In un paese dove la Meraviglia è vanto
Dove sognando passano i giorni ma non l'incanto
Dove sognando muoion le estati e il loro manto.
Eternamente allor sulla corrente scivolate via...
La vampa dorata che su voi indugia è pur la mia...
La vita, se non è sogno, sai che sia?"
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Commenti
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Vale.
potrebbe essere un'ottima chiave interpretativa,
peraltro calzante alla perfezione per il mio caso,
dato che son sempre stato combattuto
tra il desiderio di intraprendere questo viaggio surreale,
e la diffidenza per la sua complessità...
Grazie del tuo contributo Valerio :)
Vale.
Vale.
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