Dettagli Recensione
La grande bellezza
Il principe Myskin compare sulla scena. E' buono, autentico, compassionevole. Un puro. Un uomo quasi ai confini della realtà, pronuncia soltanto parole sincere, compie azioni sempre volte al benessere del prossimo, soffre con il prossimo, aiuta gli altri a rivelare il proprio sentire. Come un bambino, ingenuo, innocente, si stupisce di tutto e non agisce per il proprio tornaconto personale.
Un marziano.
Questo principe, figura inizialmente positiva, si trasforma, man mano che i vari personaggi ce lo descrivono attraverso le loro esperienze, in qualcosa di strano, di diverso, di insopportabilmente irreale. Qualcosa di insopportabilmente statico. Qualcosa di insopportabilmente perdente.
La bontà e la pietà sono cose del nostro mondo? Conviene essere "buoni" in un mondo fatto di "cattivi"? Il romanzo non ha un lieto fine, quindi implicitamente per Dostoevsky la risposta è no.
Il romanzo è costruito su contrapposizioni. Il buono, Myskin, contrapposto a tutti gli altri che lo considerano un vero idiota. La passione di Nastasja in antitesi alla pietà e tenerezza del principe. Il sentimento contro l'arrivismo, la fede contro l'assenza di Dio. L’immagine di Cristo convenzionale, sacra e divina, contrapposta a quella di Holbein del Cristo deposto, contratto, sofferente, stravolto e tutt'altro che sacro ma perseguitato dall'uomo, che non esita a uccidere chi pensa sia suo nemico.
La pena capitale, contraria allo spirito del cristianesimo e al quinto comandamento, contro il rispetto dei diritti umani.
Non si può debellare il male senza conoscerlo, saranno la compassione, la pietà per gli altri, la disponibilità a far proprie le sofferenze degli altri che salveranno il mondo, non la bellezza di cui parla il principe.
Libro molto interessante, anche se non esente da difetti. Rispetto ai magnifici Delitto e castigo, I fratelli Karamazov e I demoni l'ho trovato un po' prolisso, frammentato e con un eccesso di personaggi che ne riducono l'efficacia. Resta però la grandissima capacità narrativa di Dostoevskij, che riesce a raccontare tramite la costruzione di una rete di interazioni tra personaggi complessi, realistici, perfettamente caratterizzati.
Non perfetto, forse. Ma capace di stimolare i neuroni come pochi altri. E' poco?
Indicazioni utili
Commenti
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |
Ordina
|
1 risultati - visualizzati 1 - 1 |