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l'altra faccia del beau monde
Da sempre convinta che Anna Karenina raccontasse esclusivamente la storia del declino esistenziale di Anna Karenina, e delle sue travagliate vicende amorose, mi son ritrovata a leggere il pilastro della letteratura russa per antonomasia, dovendomi ricredere su tutto.
La trama non converge unicamente attorno all'eroina che tutti conosciamo, certo, la sua complicata personalità viene sviscerata in tutte le forme, il lettore fa la sua conoscenza a tutto tondo, ma il personaggio dell'affascinante Anna non è l'unico che spicca: la peculiarità del romanzo, e difatti la caratteristica che più mi ha colpita, è stata appunto l'intensa, ma efficacie descrizione dei protagonisti, questi ricordano a tutti gli effetti persone in carne ed ossa, come noi, esseri umani con le proprie debolezze, illusioni, rimorsi, gelosie e bassezze varie.
La mancanza di eroi o cattivi che si possano mettere a fuoco mi ha senza dubbi impressionata: ogni personaggio muta il proprio stato d'animo a seconda della situazione e del carattere estremamente sfaccettato che l'autore ha conferito alle proprie creature.
Il lettore non riuscirà ad inimicarsi o affezionarsi ad essi, la stessa Anna non si può considerare vittima, ne quanto meno carnefice, Tolstoj permette al lettore di contestualizzare, lasciando al prossimo il compito di giudicare.
Un'opera essenziale, disincantata, estremamente moderna, scevra da orpelli o patetismi, alle volte irritante.
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