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L'insostenibile serenità di Meursault
La negazione di qualsiasi significato trascendente dell'esperienza umana e la sua conseguente assurdità costituiscono il tema portante di questo romanzo di Camus. E' un concetto che l'autore avrà poi modo di teorizzare e precisare ulteriormente nel suo saggio "il mito di Sisifo". Il protagonista è "straniero" agli uomini perché accetta in modo incondizionato la mancanza di senso dell'esistere e quindi non sente la necessità, che invece da sempre ha attanagliato il genere umano, di credere che la vita abbia uno scopo, un significato. Ed proprio per questo che il cosiddetto "consorzio civile" dapprima lo relega ai suoi margini ed infine lo annienta. Meursault viene mandato al patibolo non tanto per l'omicidio commesso quanto, piuttosto, per il suo atteggiamento di imperturbabile e quindi “disumana” accettazione dell’assenza di significato dell’esistenza, atteggiamento che viene percepito dalla "umana" collettività come potenzialmente distruttivo, perché in grado di destituire di fondamento ogni regola funzionale al mantenimento di un qualsiasi ordine sociale se non, addirittura, di attentare alla possibilità stessa della convivenza sociale. Ma l''irrazionalità ed il "non senso", dal quale tutti gli ordinamenti sociali cercano di difendersi, riemergono, prepotentemente, in ogni aspetto della vita dell'uomo: ed, infatti, irrazionali ed assurdi sono il processo a carico di Meursault e la condanna a morte pronunciata "in nome del Popolo Francese", irrazionale è l'amore di Maria per Meursault ed essa stessa sembra inconsapevolmente rendersene conto ("ha mormorato che ero molto strambo, che certo lei mi amava a causa di questo, ma che forse un giorno le avrei fatto schifo per la stessa ragione"), irrazionale è la religione con la sua pretesa di fede in un al di là. L'unica forma di conoscenza possibile della realtà sembra essere, dunque, quella che si può avere attraverso le sensazioni fisiche (caldo, fame, sete, sonno, desiderio sessuale ecc.) provate dal protagonista e così vividamente descritte nel corso della narrazione e Meursault è "straniero" al resto degli uomini proprio nei termini in cui non prova sconcerto e sconforto di fronte ad una simile conclusione, accettandola serenamente fino alle sue estreme conseguenze. Contribuiscono infine a rendere questo breve romanzo un capolavoro anche la concisione dello stile e l'efficacia delle descrizioni, sia dei paesaggi, dei quali vengono mirabilmente ed intensamente evocate luci, colori, rumori, odori, sia dei personaggi, di cui l'autore è in grado di rendere, con pochi tratti, l'intensa fisicità.
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