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Avventure di un'istitutrice
Anne Brontë, sorella minore di Charlotte ed Emily, è forse la meno conosciuta delle celebri sorelle inglesi e "Agnes Grey", il suo primo romanzo, è probabilmente la meno nota delle due opere che scrisse. Questo romanzo, che narra le tranquille vicende della giovane istitutrice Agnes e dei suoi allievi, è senza dubbio penalizzato dal confronto con "Jane Eyre" o "Cime tempestose", un confronto dal quale esce inevitabilmente sconfitto. Di certo "Agnes Grey" non ha la potenza stilistica, la ricchezza espressiva e la profondità psicologica dei suoi celebri “fratelli maggiori”, ma non è privo di pregi: uno stile semplice, lineare ed essenziale, senza neanche una riga “di troppo”, o una caratterizzazione efficace dei personaggi, i quali, sebbene non particolarmente complessi o multi sfaccettati, restano impressi nella mente del lettore anche a distanza di tempo (la civetta Rosalie Murray, i terribili bambini Bloomfield, la pia Nancy Brown, il vanitoso signor Hatfield, il crudele zio Bloomfield). Chi ha amato le atmosfere ottocentesche dei romanzi delle altre sorelle Brontë, poi, sarà felice di ritrovarle tra queste pagine.
Non avrebbe guastato qualche guizzo degli eventi che movimentasse la trama né un maggiore approfondimento psicologico, mentre la storia d’amore che coinvolge la protagonista pecca di eccessiva banalità. Sull’intero romanzo, inoltre, grava il peso di un chiaro intento moralistico: la giovane Agnes si presenta come un campione di virtù positive insieme a pochi altri personaggi di basso o medio rango sociale, mentre i suoi ricchi e aristocratici datori di lavoro annegano nei vizi e nei difetti. D’altra parte Agnes esordisce il racconto in prima persona delle proprie vicende affermando che “in ogni storia è racchiusa una morale” e forse è proprio questa la morale che il testo si prefigge, indicare la strada giusta da seguire e allo stesso tempo mostrare quella sbagliata. Tuttavia nella realtà le cose non sono mai solo bianche o solo nere e l’autrice sembra dimenticarlo un po’ troppo spesso.
Ciò nonostante le avventure di Agnes non mancano di piacevolezza, tra bambini capricciosi e viziati, signorine sciocche e vanitose da tenere d’occhio e genitori e nonni impossibili. Nel complesso "Agnes Grey" è una lettura gradevole e scorrevole, purchè si tenga presente che non vi si troveranno picchi di brillantezza.
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