Dettagli Recensione
Era solo
Questo romanzo è bellissimo e la cosa che colpisce è quello che manca: la fede e qualsiasi certezza. Il protagonista è una figura eccezionale. Solo, incapace di comunicare con il mondo, senza legami. L'unico suo legame è stato a base di fil di ferro e con un altro prigioniero. Mai un affetto, solo un vago senso di attaccamento molto poco definito con una donna verso la quale ha un gesto di pietà. Il finale è lancinante. La solitudine di Barabba si fa assoluta e nella comunanza della sorte resta isolato dagli altri cristiani, quelli veri, che condividono un'amicizia, una fede, parole di reciproco conforto. Lui è escluso dalla comprensione del messaggio cristiano, vorrebbe conoscere ma non capisce la parola amore. Continua a osservare e a non capire. La cosa bella è che continua a non capire fino alla fine. Il finale poi è eccezionale. Tutto il finale: dalla visita al regno dei morti, all'incendio, alla solitudine del destino di Barabba evidenziata dalla comunanza con la sorte degli altri, alle ultime parole gridate alla notte senza nessuna certezza di essere ascoltato. Bellissimo.