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Candore: terapia d'urto
La storia di una ragazza ingenua, candida, trasparente, onesta, buona che deve fare i conti con un corteggiatore attirato dai suoi soldi, una zia cretina e un padre intelligente ma cinico. Il tutto raccontato in modo intelligente e ironico, con un'ironia anch'essa spietata nello sviscerare la durezza di cuore di tutto il parentado nei confronti del quale la ragazza cercherà di difendersi con il suo riserbo, e un contegno in apparenza freddo e distaccato. Il romanzo è molto piacevole, certo il padre è quasi spietato, forse troppo. La mancanza di cuore di quasi tutti i protagonisti è esagerata dall'apparente mancanza di reazioni della ragazza che non esprime il dolore e non denuda mai l'anima di fronte a quel pubblico avido di lacrime e sangue e di ferite esposte. E' come se tutti si fossero messi d'accordo per spezzare la ragazza cui rimproverano una libertà interiore così poco femminile, così inadatta al ruolo di debole femmina cui si addicono pettegolezzi, lacrime e sospiri. La ragazza è un bellissimo personaggio. Anche il narratore sembra unirsi al coro con il suo modo di raccontare a tratti quasi cinico.
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