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Il Natale dei sentimenti e della fratellanza giuoc
È la vigilia di Natale, uno dei tanti, altri ne seguiranno accompagnati da quel magico tocco che solo la sacralità di questo giorno sa condensare, diffondendo quiete e candore in ogni dove.
Invero non tutte le notti sono popolate da splendidi sogni, vi è un luogo dove il Natale non si festeggia da tempo e una solitudine voluta, invocata, protratta cela un passato dissolto, ingrigito dalla memoria, e fattosi triste, ripudiati affetti e amicizie, in un presente impoverito da avarizia, odio, solitudine, tirchieria.
Tanti giorni siffatti hanno accompagnato la vita di Ebenezer Scrooge, dopo la morte del socio in affari Jacob Marley, la vecchiaia è ormai compagna fidata, con il proprio seguito di vuoto ed assenze protratte.
A nulla sono serviti gli inviti e le suppliche del nipote Fred, la vicinanza di Robert, impiegato sfruttato e sottopagato, il semplice incontro con la gente comune, da anni Ebenezer è insensibile al contorno ed odia attraversare strade vestite a festa disprezzando la folla gaudente in questo giorno di gioia ed armonia universale.
Vive di un' arida e solo teorica opulenza, impoverito nell' animo, trasandato nell' aspetto e con la morte nel cuore, da tempo arcigna compagna, contrapposta al senso della sacralità del Natale.
Ormai il corso degli eventi si è fatto immutabile oltre ogni possibile cambiamento per il quale andrebbe invocato un miracolo insperato e neppure agognato.
Ma quando Ebenezer è sprofondato nella notte più buia, smarrita anche la propria coscienza, ammuffito, ingrigito, ottenebrato da odio e denaro, affossato dalla propria inettitudine, d' improvviso la sua stanza si popola d' altro e tre spiriti, specchio del Natale passato, presente e futuro, si mostreranno, annunciati dal fantasma di Marley incatenato alla futilità ed al peso di colpe e desideri.
È un ultimo soffio vitale per riacquisire quel senso di se' sepolto in un angolo remoto del proprio vissuto ridestando affetti perduti, o solo tragicamente rigettati e dimenticati.
Ha inizio un viaggio della memoria e dei sentimenti, rivisitazione di dolori e gioie d' infanzia, giovanili e dell' oggi, fino all' arida conversione al Dio denaro, abbandonata una promessa d' amore, tra ombre, speranze dissolte ed affetti svaniti, per finire a guardare incredulo e terrorizzato una scritta funesta che porta inciso il proprio nome.
Il passato alimenta il presente, il futuro ne sarà solo l' epilogo, quando ombre di morte sovrasteranno ogni dove ed ormai sarà troppo tardi.
La rinascita, dopo il pentimento, riporterà affetti insperati e segnerà nuovi giorni, ridestando la gioia di vivere e scrivendo una nuova storia.
Canto di Natale non è un semplice dramma in cinque atti, o una parabola di redenzione e buoni sentimenti. Segna il passaggio di Dickens all' essere romanziere e presenta tratti di racconto gotico e una scrittura traboccante di ricchezza espressiva.
Una voce fuori campo guida lo svolgimento della trama che ha influenze picaresche e tratti di denuncia sociale ( come tutti i romanzi dell' autore ).
La storia di Scrooge si erge a morale suprema, allegoria verso l' umanità intera, in un monito di saggezza ed armonia, perché il Natale è simbolo di pace ed amore.
Ecco la semplice verità: rivivere ed interiorizzare un passato in equilibrio tra gioie e dolori, addentrarsi in un percorso arricchito da ascolto e condivisione, tralasciare il superfluo, estirpare avidità e puro egoismo, aprire il proprio cuore, abbandonandosi alla semplicità di gesti cordiali, spensierati, semplicemente umani.
Male e bene ritornano sempre in misura uguale e contraria, c' è ancora la possibilità di un riscatto e di un cambiamento di rotta.
In fondo " basta vivere nel passato, nel presente e nell' avvenire ". Tutti e tre gli Spiriti ci parleranno dentro, esternamente avremo a che fare semplicemente con gli uomini.
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