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I fratelli Karamazov
 
I fratelli Karamazov 2016-12-16 08:00:00 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    16 Dicembre, 2016
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Un rettile divora l’altro

Quattro fratelli dai caratteri diametralmente opposti alle prese con un padre lontanissimo dal prototipo di genitore modello. Dmitrij è il maggiore, frutto del primo matrimonio, passionale, irrazionale e peccatore. Ivan è il secondogenito, colto, lucido, freddo, nato da seconde nozze così come Aleksej, il terzo, mistico, timido e immacolato. Infine Smerdjakov, figlio illegittimo cresciuto nell’izba della servitù, epilettico, disadattato, imperscrutabile. Fedor Pavlovic Karamazov è il padre che nessun figlio vorrebbe mai avere. Degenerato, avido, lussurioso, intrigante e completamente disinteressato ai propri figli, tanto da metterli al mondo ed affidarli alle cure di servi, lontani parenti e di chiunque capiti sulla loro strada e dimostri un minimo di interesse nei loro confronti. Vissuti sempre lontani gli uni dagli altri, i cinque si ritrovano ad un certo punto a vivere tutti nella città natale. Le differenze di carattere, il risentimento, le divergenze d’opinione porteranno la situazione a precipitare in modo inevitabile, e quando si metteranno in mezzo donne e denaro la spirale diventerà sempre più vorticosa fino a stringersi in un tragico ed ineluttabile epilogo. Con la sua penna sublime Dostoevskij crea un clima cupo e spietato, in cui alla tragedia principale si uniscono quelle personali che ogni personaggio porta con sé e che l’autore sviscera con il suo solito talento impeccabile nel riuscire a scavare nelle profondità dell’animo umano, presentando al lettore storie coinvolgenti ed emozionanti e profili psicologici precisi ed affascinanti. Oltre ai cinque protagonisti già citati, spiccano da questo punto di vista le due principali figure femminili del romanzo, la fiera, dolce e leale Katerina Ivanovna e la passionale, eccessiva, incontrollabile Grusenka. Da segnalare anche il mite starec Zosima, il dolce e sfortunato Iljusa, l’intelligente Kolja ed il fedele Grogorij. Capolavoro assoluto di livello mondiale, I fratelli Karamazov racconta quello che all’unanimità è definito il “parricidio più celebre della storia della letteratura”, unendo al racconto appassionante di una sconvolgente faida familiare lunghe ma interessanti riflessioni di carattere psicologico, sociale e spirituale che vertono attorno a temi che da sempre attanagliano l’animo di tutti gli uomini. Chi infatti non ha mai sentito dentro di sé la perenne lotta tra il bene e il male, tra la follia e l’equilibrio, tra la passione e la razionalità? Chi non ha mai avuto l’animo diviso tra ragione e misticismo, tra virtù e peccato, tra la ricerca di Dio e la sua negazione? Chi, da una parte o dall’altra non si è mai trovato ad essere protagonista dell’inevitabile scontro generazionale tra padri e figli? “«Certo che ho la testa a posto…una testa abietta come voi, e come tutti questi…grugni!» si voltò tutt’a un tratto verso il pubblico. «E’ stato ucciso un padre e loro fingono di averne orrore» disse, digrignando i denti con un disprezzo furioso. «Si fanno le smorfie l’un l’altro. Bugiardi! Tutti desiderano la morte del proprio padre. Un rettile divora l’altro…Non ci fosse stato un parricidio, si arrabbierebbero tutti e se ne andrebbero infuriati…Che spettacolo! Pane e spettacoli! Del resto anch’io sono buono! Avete dell’acqua o no? Datemi da bere, in nome di Cristo!»”

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Commenti

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Che bella recensione, Enrico!
Mi hai instillato il desiderio di rileggere questo capolavoro.
Grazie Emilio! È una di quelle letture che ti restano dentro per sempre.
Bellissimo! mi hai battuto sul tempo Enrico, questo volume giace sullo scaffale della mia libreria da qualche anno...
...e cosa aspetti a tirarlo giù da quello scaffale? Vedrai che non te ne pentirai Silvia.
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