Dettagli Recensione
L'esasperazione dell'ottimismo
Ho deciso di leggere questo testo di Voltaire per semplice curiosità verso l'autore e per scoprire fino a che punto una persona ottimista sia da ritenere ingenua.
Il libro si lascia leggere abbastanza agevolmente ed è una girandola di avventure, è come se il protagonista salisse su una giostra fatta di improvvise fortune e inimmaginabili catastrofi.
Tutti gli eventi sono volutamente esasperati sia quelli positivi che negativi, quello che colpisce è la rapidità con cui gli eventi funesti prendono il posto delle fortune e viceversa.
La storia è volutamente paradossale e a dire il vero ad un certo punto questo continuo girovagare il mondo, perdersi e ritrovarsi mi ha infastidita. Mi sembrava di leggere delle banalità.
Una volta terminata la lettura invece ho messo insieme i pezzi e ho apprezzato questo testo.
Voltaire ci ha consegnato un romanzo che sarà per sempre attuale, un manuale di sopravvivenza alla catastrofe sempre in agguato. Dentro ogni persona c'è una storia di infinite sofferenze e di piccoli e grandi fortune, e le gioe e i dolori si rincorrono e si alternano in ognuna delle nostre esistenze qualsiasi sia la nostra epoca e la nostra condizione.
Secondo Voltaire nell'universo in cui viviamo le nostre fortune e sfortune sono elementi impercettibili e del tutto trascurabili, il mondo va avanti allo stesso modo e la natura non risente delle nostre alterne vicissitudini.
Candido ha la sua posizione, per il protagonista il nostro è il migliore dei mondi possibili e per questo le cose che accadono, anche le più brutte, hanno come ultimo fine il bene. E nonostante le infinite avversità Candido mantiene il suo ottimismo anche se la sua teoria non è per nulla supportata dai fatti.
Ma, abbattersi cambierebbe gli eventi? La verità è che l'ottimismo di Candido è un modo di affrontare la vita, lo stesso Pangloss "ammetteva che aveva sempre sofferto terribilmente, ma avendo sostenuto una volta che tutto andava a meraviglia, continuava a sostenerlo, pur senza crederci".
La verità è che essere ottimisti non cambia il corso degli eventi ma ci spinge ad andare avanti.
E' una bellissima lettura che consiglio a tutte le persone che hanno voglia di affrontare temi filosofici, il testo è ricco di pensieri che invitano alla riflessione spesso anche con ironia.
Memorabili le parole del veneziano con riferimento ad un libro di Cicerone :"quando ho visto che dubitava d'ogni cosa ho concluso che ne sapevo quanto lui, e che non avevo bisogno di nessuno per essere ignorante".
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A me questa struttura non è piaciuta. Inoltre ho trovato il libro molto ideologico, pare voglia dimostrare una tesi. Meglio il Voltaire saggista.
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