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Ricerca dell'io
La letteratura americana del XIX secolo è una letteratura che cerca ancora la propria identità, la struttura del romanzo europeo non è infatti ancora sbarcata nel nuovo mondo. La struttura episodica di ''Huckleberry Finn'' può farci pensare ad un romanzo, anche se alcuni critici ritengono che non lo sia. Chi è Huck? Huck Finn è un adolescente ribelle e refrattario a qualsiasi regola gli venga imposta. A causa del suo spirito ribelle egli vive molteplici avventure ( o disavventure), se possiamo chiamarle così.
Tuttavia, la disobbedienza può avere sia risvolti negativi che positivi; Huck è un adolescente che si affaccia al mondo e vede tutto attraverso i suoi occhi intrisi di semplicità , in alcuni punti del romanzo sembra infatti che la realtà venga semplificata o semplicemente analizzata con superficialità.
Huck, in quanto ribelle, sembra inaugurare una lunga tradizione di ribelli nordamericani, egli è il prototipo ideale di ribelle, refrattario a qualsiasi imposizione. Quindi, qual è il fine della sua ribellione? La rivolta, per dirla con Fromm, può essere la risultante di una spasmodica ricerca di affermazione del proprio io o può derivare dalla semplice soddisfazione che si prova nel disobbedire (soddisfazione tipicamente puerile).
Huck, un bambino, sembra essere la bocca della verità, egli vede le cose per come sono realmente e ciò lo porterà a smascherare la tipica ipocrisia americana. L'ideale di , del diritto alla ricerca della propria felicità, sembra essere rivolto solo ed esclusivamente agli uomini bianchi, i negri sono considerati stupidi a prescindere; lo si evince a più riprese leggendo il romanzo-mondo di Twain.
Qui sta tutta l'ipocrisia americana, ovvero, durante il tentativo di costruire un'identità americana, non ci si è minimamente preoccupati di salvaguardare le micro(o macro) realtà preesistenti.Dunque, dov'è questa libertà? Qual è stato il prezzo della creazione di questa identità?
Nel romanzo sono evidenti i riferimenti al razzismo imperante negli Stati Uniti dell'epoca, Huck fa infatti fatica a chiedere scusa al suo amico Jim , pur sapendo di aver sbagliato, solo perché è ''negro''. Il viaggio sul Mississipi è fondamentale per Huck e per la sua formazione, poiché ciò gli fa comprendere come egli desidera vivere e cosa( o chi) vuole veramente essere. Il viaggio è dunque il tramite per un'esplorazione dell'animo ed è fondamentale per una nascente identità.
Il castello di sabbia americano sembra dunque crollare miseramente di fronte alla spietatissima satira di Twain, le idee che caratterizzavano il mito jeffersoniano sono implose, la società americana è in tumulto; il degrado delle grandi città avvicina gli Stati Uniti alla corrotta fortezza europea, il futuro è oscuro.
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Libro letto vari anni fa. Nel ricordo, mi pare bello, ma parecchio incasellabile nella 'letteratura per ragazzi' .