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Le contraddizioni dell'animo umano
Un romanzo breve che raccoglie il monologo/confessione di un uomo. Sua moglie si è suicidata da pochi istanti gettandosi dalla finestra.
L'uomo è sconvolto, accanto al corpo senza vita della donna, tenta di capire il perchè dell'accaduto e per questo ripercorre la sua relazione: dall'incontro agli istanti che hanno preceduto il suicidio della giovane moglie.
Una donna "mite" e buona che l'uomo in qualche modo decide di sposare proprio perchè così mansueta e domabile.
Il protagonista è superbo e a tratti irritante, ritiene di essere un gran gentiluomo oltre che un grande uomo di affari, e di aver salvato la donna con la sua proposta di matrimonio.
In definitiva ho odiato quest'uomo arrogante dalle cui parole però emergono sentimenti contrastanti. Il bene e il male si fondono. Il monologo ha un ritmo incalzante e coinvolgente, l'uomo si accusa e si assolve in modo confuso.
Descrive la sua vita matrimoniale facendone emergere tutte le contraddizioni. Assenza di dialogo, di confronto, di comprensione, assenza di amore: una somma di assenze che innalza un muro tra i due protagonisti.
La donna non è così mansueta, lui cerca di annientarla, lei si chiude nel suo silenzio.
L'incomprensione è la base sulla quale i due coniugi costruiscono barricate.
E nel momento in cui lui scopre di voler recuperare la donna decide il loro destino.
Anche in questo romanzo Fedor Dostoevskij scava nell'animo umano, tratteggia la psicologia di un uomo e di una donna e ci consegna un capolavoro da leggere a tutti i costi.
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