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Storia a 2 voci nelle notti di San Pietroburgo
Dostoeveskij è di sicuro il mio autore preferito. Quello che ad oggi non mi ha mai delusa. Notoriamente prolisso, come nella migliore tradizione russa, Dostoeveskij ci ha regalato anche questo piccolo gioiello che secondo la mia opinione si discosta dal suo stile. Non bisogna dimenticare che l'autore ha scritto questo romanzo a soli 27 anni, prima dei lavori forzati in Siberia che tanto gli segnarono la vita.
Un piccolo libro, si tratta di poche pagine, che racchiude una forza poetica sconcertante.
La storia si svolge durante le notti di Pietroburgo, due sognatori si incontrano, si parlano e si scoprono.
Più di ogni altra cosa scoprono che la vita inaspettatamente ti promette delle svolte, dei cambi di rotta, anche quando tutto sembrava destinato ad essere immutabile.
I desideri, le speranze, i progetti, il proiettarsi verso il futuro rendono l'uomo felice e la vita degna di essere vissuta.
La storia si svolge in 4 notti e un mattino, i protagonisti sono solo 2 e i loro tratti psicologici sono delineati alla perfezione come solo Dostoeveskij riesce a fare.
Entrambi i protagonisti sono soli, rassegnati, vivono la loro vita ma sono spenti. Il carattere dei due giovani ben si colloca nella schiera di "Uomini del sottosuolo" creati dalla penna di Dostoeveskij ma questo piccolo romanzo è diverso da ogni altro libro che io abbia letto di questo autore. Mancano i tratti drammatici che troviamo leggendo "La mite" e non c'è traccia della disperazione di "Delitto e Castigo".
Le Notti Bianche è un romanzo dolce, sognante, delicato.
Così come la vita, lascia l'amaro in bocca ma senza cattiveria.