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Padri e figli
 
Padri e figli 2016-07-15 19:08:56 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    15 Luglio, 2016
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Idealismo e cinismo

In questo romanzo Turgenev affronta e combatte le nuove idee che si stavano affacciando nello scenario della sua epoca e che mettevano in discussione tutta la società, il suo assetto e i suoi valori economici, politici e morali . Anche se il titolo fa pensare a una contrapposizione generazionale, in realtà a contrapporsi nella storia sono soprattutto due persone che apparentemente stanno dalla stessa parte, due amici: Arkadij, cuore puro, poeta, romantico e idealista e il suo amico Bazarov che si autodefinisce nichilista. Negare i valori, i pilastri e le istituzioni della società non è difficile.Come noto, criticare e trovare difetti è ben più facile che costruire. Non per niente i vecchi, padre e zio di Arkadij ad esempio, bravissime persone, hanno ben evidenti lacune nelle loro vite imperfette. Lo zio è innamorato della compagna del padre di Arkadij. E il padre di Arkadij non ha sposato la ragazza perchè inferiore a lui e inoltre ne ha fatto la compagna alla morte della madre di lei, in un momento in cui la poveretta aveva ben poca scelta.
Bazarov non ha torto a guardarsi intorno con cinismo, a non aspettarsi niente da nessuno, a vedere il marcio in ogni cosa, dato che effettivamente c'è in ogni cosa. Solo che vivere da cinici non vale la pena. Solo l'amore, qualsiasi amore (anche senza l'aggettivo romantico attaccato che è un po' troppo limitativo) giustifica un'esistenza.
In ogni caso, nel romanzo, Turgenev ridimensiona la questione e contrappone l'amore romantico al nichilismo operando una semplificazione eccessiva e forse non del tutto corretta. Dal punto di vista dell'ampiezza del pensiero preferisco i romanzi del grande Dostoevskij.
Turgenev per dimostrare la giustezza del proprio sentire fa innamorare il povero nichilista di una cinica peggio di lui e ... gli dà quello che si merita per fargli scontare le sue idee e redimerlo. I cuori puri come nelle migliori favole avranno l'amore romantico che meritano al costo contenuto di chiudere un occhio sulla posizione sociale dell'amata. Insomma, una bazzecola. Perciò la scelta tra le nuove idee e le vecchie diventa la scelta scontata tra cinismo e amore romantico, scelta che porta le vecchie idee dei padri a una facile vittoria e che richiede un sacrificio minimo.
Devo dire che la mia copia Bur del romanzo andrebbe rinfrescata nella traduzione. Ci sono ancora delle parole: costì, pugna, lindura, uomo giubilato o delle costruzioni della frase che guastano il romanzo. A me il linguaggio ha dato fastidio per molte pagine. E' un peccato, basterebbe affidarlo a uno scrittore/traduttore per i ritocchi.

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I demoni, Delitto e castigo
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Commenti

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Ciao Mario. A me il libro è piaciuto molto. Una decina di anni dopo è stato scritto "I demoni" . Si può notare il percorso nefasto del nichilismo russo. Ovviamente occorre ricordare che si tratta di romanzi e non di saggistica storica. Mi pare però che la letteratura abbia saputo rappresentare bene la realtà. Il finale di "Padri e figli" mi pare abbastanza verosimile, sia realisticamente che simbolicamente : fra i due amici garantirà la prosecuzione della stirpe colui che non rifiuta gli affetti, la famiglia, l'emancipazione della società ; insomma, il futuro vivibile. Ogni opera si può leggere in chiave ideologica, è ovvio. Qui comunque siamo ad alto livello artistico, con ciò che questo comporta : la ' verità poetica' captata ed espressa da un grande scrittore, secondo la sua personale sensibilità.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
16 Luglio, 2016
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Sì certo, è un bellissimo romanzo. Considera che Dostoevskij per me è inarrivabile, chiunque è da meno.
L'amico nichilista pentito è un bel personaggio, il finale mi è piaciuto e dispiaciuto allo stesso tempo. Non volevo un lieto fine che ci stava male, ma nemmeno tutta quell'attenzione ai germi.
68
17 Luglio, 2016
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Buonasera Mario, vorrei fare alcune considerazioni in merito al romanzo.
Il tema del nichilismo fu introdotto da Turgenev, avversato all' epoca dai critici per la propria posizione, è ripreso da Dostoievskji, che poi cambio' strada, ma il testo è' molto altro, è' pura arte, letteratura, i personaggi sono tracciati con profondita' estrema, e lo stesso tema dell' amore non è' solo romantico, ma universale, si pensi all' ultima parte del libro.
Quanto a Dostoievskji, si sfocia in un altro percorso, la genialità', che non ha limiti e confini, oltrepassa spazio e tempo. I suoi romanzi, ed i personaggi, sono estremamente moderni, psicologici, profondi, i temi trattati vastissimi, religiosi, socio-politici, ma lui stesso definisce " misteriosa " la vita e la morte od il tentativo di darne una risposta.
In risposta ad un precedente commento
Mario Inisi
25 Luglio, 2016
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Mi associo alla genialità. Purtroppo parlando di nichilismo a un ignorante come me l'associazione con Dostoevskij sorge automatica e il genio è il genio. Ad esempio penso ai fratelli Karamazov ai due fratelli Alesa e Ivan che potrebbero essere simili ai due amici di Padri e figli come tipo di contrapposizione e di sviluppo del pensiero ma che dal punto di visto dell'idea funzionano molto meglio. Come modo di affrontare le idee qua si resta senza respiro. Però anche Padri e figli è un bel romanzo, i personaggi come dici tu sono perfetti, la storia ben costruita. A me resta un leggero fastidio non legato all'aspetto letterario ma al tema filosofico affrontato. Parlando l'autore di nichilismo e intitolando il romanzo Padri e figli è chiaro che il suo intento non era solo letterario. Mi pare che la contrapposizione tra amore romantico e nichilismo sia una scorciatoia troppo facile e ovvia e nemmeno troppo corretta.
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