Dettagli Recensione
L'incontro di due grandi solitudini
Questo è un romanzo complesso, molto più complesso di quanto possa sembrare...è intenso, pieno di riflessioni profonde, sull'animo umano, sulla vita interiore, su una società figlia dell'industrializzazione, sulle disparità sociali, sul classismo, sul sessismo...
Il tema del tradimento e del sesso, sono, in realtà, solo dei veicoli per parlare di tutto questo.
Clifford, Connie e Mellors (lui, lei e l'altro) danno voce ad un'aspra critica sociale.
Il personaggio di Clifford l'ho trovato insopportabile fin dalla sua prima apparizione (la sua disabilità dovrebbe produrre l'effetto opposto, ma non è questo il caso): troppo pieno di sé, troppo concentrato sul suo presunto talento, sul predominio dello spirito sul corpo, convinto che tutto gli sia dovuto, ottuso classista, ma soprattutto troppo troppo noioso (lui e i suoi amici pseudo-filosofi!). Sembra quasi che sia paralizzato non solo nel corpo, ma anche e soprattutto nei sentimenti.
Connie è una donna infelice, non trasgressiva!
Una donna che si è trovata improvvisamente intrappolata in una vita che non voleva, "badante" di un marito infermo e desolato come la casa che la tiene quasi prigioniera...ma lei è disposta ad accettare tutta questa desolazione (emotiva e ambientale) anche a costo di ammalarsi (nel corpo e nell'anima)...fino a quando "la vita" non prende il sopravvento e le chiede di essere vissuta nella sua pienezza (e menomale).
Lei è un po' il contraltare di tutte quelle protagoniste dei romanzi ottocenteschi alla ostinata ricerca del buon matrimonio anche a discapito dell'amore...lei anela ad un divorzio e alla perdita di quei diritti che non sente di avere e di voler esercitare.
Mellors...è personaggio molto ambiguo, introverso...dolce e duro al contempo, sicuramente un uomo provato dalle esperienze passate, un uomo dalla forte passionalità, non uno stallone, ma uno normale...conscio delle proprie origini, ma anche delle proprie qualità, con una visione del mondo molto realistica e contro quella società che corre dietro "al dio denaro" infischiandosene della disumanizzazione di chi lavora.
La passione tra Connie e Mellors inizia molto lentamente, è costellata da continui momenti di indecisione...ma la sensazione che mi ha dato la loro unione è stata quella dell'incontro di due grandi solitudini!!!
Le descrizioni sono abbastanza esplicite per essere un libro del 1928, il linguaggio è molto moderno (Lawrence chiama le cose con il loro nome!)...molto sensuale, appassionato e, a mio parere, mai volgare, ma tutto ciò ne ha fatto un libro proibito, scandaloso per l'epoca.
Ma scandaloso sarebbe non leggerlo!
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Commenti
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Sì un gran bel romanzo, molto profondo, complesso...ben lontano dalla semplice etichetta di "romanzo scandaloso" che gli è stata cucita addosso.
Mi piace il tuo stile di recensione, non fai il solito riassunto ed esprimi bene le tue emozioni tanto che ora voglio leggere anch'io questo libro. Ciao
Sì, solitamente mi soffermo più su ciò che la lettura mi ha suscitato che non sulla trama.
Quella la si trova ovunque.
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io ho letto questo libro l'anno scorso e anche a me era piaciuto molto, un inno alla libertà di vivere per la donna!
Marta