Dettagli Recensione
Una tragica fatalità
Sicuramente questo romanzo non è tra i più importanti e noti della Wharton ma nonostante questo sento, da lettrice, di volergli riservare uno spazio degno di nota soprattutto per il tema trattato.
Edith Wharton, famosa per le sue acute osservazioni del microcosmo sociale newyorkese nel quale era inserita e che sotto certi aspetti subiva (molti romanzi, infatti, hanno numerose sfumature autobiografiche), racconta la storia di una donna passionale ed irrequieta, Kate Clephane, che fugge dal proprio matrimonio, dalla opprimente famiglia del marito e dalla morsa delle convenzioni sociali che l'attanagliano, gettandosi tra le braccia del primo amante che le riserva una via di fuga.
Fugge lontano, lasciandosi alle spalle il destino della figlia di soli tre anni, Anne.
Questa passione fugace, si spegne molto presto e,dopo anni di solitudine trascorsi a rincorrere la vita attraverso sciocchi eventi mondani, incontra quello che sente essere il suo risveglio, l'uomo più giovane di 10 anni capace di "riempire i suoi polmoni d'aria fresca", colui che le fa esprimere appieno il suo essere donna e che le solletica fortemente l'io interiore: Chris Fenno.
Anche da quest'uomo, però, si separerà molto presto a causa di sostanziali diversità caratteriali e di stili di vita estremamente diversi ma il suo ricordo, e quello che lui ha rappresentato per lei in quegli anni, l'accompagneranno nei suoi vagabondaggi europei alla ricerca disperata di un senso per la propria esistenza.
Questo senso della vita si ripresenterà, un giorno, sotto forma di lettera; viene, infatti, richiamata a New York dalla figlia ormai adolescente che la vuole vicina e ha bisogno di lei, e Kate può tornare a vivere e respirare di nuovo.
Il senso di colpa per l'abbandono degli anni precedenti e la necessità di espiarlo la portano a gioire della notizia; finalmente una nuova opportunità per consolidare quel legame/salvezza che riempie la sua vuota vita. Ma l'orizzonte non è così roseo come appare all'inizio, la figlia, infatti, sta per diventare la moglie di quel Chris Fenno tanto amato e con cui sente di avere ancora un forte legame d'appartenenza.
È così, il suo "paradiso artificiale" crolla irrimediabilmente sotto il peso della scelta.
Romanzo introspettivo e finemente psicologico che gioca molto sulle tensioni di un rapporto madre/figlia già minato alla base dall'abbandono e da anni di lontananza.
In un turbinio di sentimenti contrastanti,dubbi, ricerca morbosa di redenzione, fermo immagini di vita trascorsa nella sterilità della solitudine e nuove abbaglianti prospettive, la Wharton descrive elegantemente, come solo la sua raffinatissima penna sa fare, il dolore di una donna sospesa tra l'essere e il divenire (senza esasperazioni filosofiche).
Che fare, dunque? Essere la donna che catalizza sentimenti e debolezze o divenire madre a tutti gli effetti, plasmandosi nuovamente in quella forma sconosciuta per tanti anni?
Kate sembra non avere dubbi su chi e cosa essere, su quello che in futuro la farà stare bene eppure, l'altalenante giogo che grava sul suo animo, la spinge sempre più verso il baratro.
Questo romanzo è il cammino verso quel baratro che è la scelta finale, è l'impronta da lasciare ben calcata sulla terra per non tornare mai indietro a ritracciarla nuovamente, è l'incontro quotidiano con la spirale della propria vergogna, è la resa dei conti di una vita disordinata.
Questo romanzo si compone di brevi capitoli estremamente profondi e vividi. I moti del cuore vengono raccontati in terza persona rendendo fortemente ermetica la scrittura che punta i riflettori sulla protagonista.
Pubblicato nel 1925, risulta essere uno degli ultimi romanzi della scrittrice. La maturità ormai è compiuta e anche la sua visione del mondo si è totalmente assestata.
Il finale può lasciar discutere. Personalmente non l'ho gradito, avrei preferito che la Wharton osasse, sfidasse e reclamasse, con meno paura, la risoluzione finale. Invece si è chiusa lì, nel suo piccolo mondo antico, lasciando il lettore con l'asciutto in bocca.
Romanzo che consiglio soprattutto a chi ama i segreti inconfessabili e le raffinate indagini psicologiche.
Indicazioni utili
Commenti
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |
Ordina
|
Della Wharton ho letto diverse cose e continuerò a leggerne perché mi piace molto (il romanzo I bucanieri, infatti, mi attende da un po' sugli scaffali).
È vero che siamo di fronte ad una scrittrice che scruta da molto vicino l'universo femminile e le convenzioni del suo tempo, cose queste che potrebbero far annoiare un uomo, ma dopo la lettura di Estate (che ti consiglio perché ricordo che sei un amante delle descrizioni naturalistiche), mi sono accorta che è una pioniera, preannuncia sotto molti aspetti quella che sarà ai nostri giorni la letteratura di frontiera. È lì che mi sto addentrando. Buona giornata
7 risultati - visualizzati 1 - 7 |
Non conoscevo quest'opera (sono rimasto al bellissimo "L'età dell'innocenza"), per cui, almeno per me, si tratta anche di un'interessante segnalazione.