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Le passeggiate del sognatore solitario
 
Le passeggiate del sognatore solitario 2016-03-09 19:07:11 StefanoTecchi
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StefanoTecchi Opinione inserita da StefanoTecchi    09 Marzo, 2016
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Il sognatore

“Mai ho pensato tanto, esistito tanto, vissuto tanto
mai sono stato tanto me stesso […]
come nei viaggi che ho fatto solo e a piedi.
La marcia è qualche cosa che anima e ravviva le mie idee:
non posso quasi pensare quando sono fermo,
il mio corpo deve essere in moto
perché vi metta il mio spirito”.


Questa citazione di J.J. Rosseau racchiude tutto lo spirito dell’opera “Le passeggiate del sognatore solitario”.
Le Passeggiate, iniziano nell’autunno del 1776, subito dopo la stesura dei Dialoghi e si concludono nel 1778 anno della morte dell’autore.
Quest’opera scritta in punto di morte (l’ultima passeggiata viene interrotta) è un vero e proprio manifesto alla spensieratezza ed è dove per la prima volta si fa uso del termine “romantico”, in riferimento ad un paesaggio, o per essere più precisi, a un modo di vedere il mondo esterno ed essere consapevoli che tutto è unito con tutto. Le Passeggiate vengo spesso considerate come il manifesto del pre-romaticismo; nel senso che si tratta della precoce scoperta di una dimensione della sensibilità e dell’intelletto che non può essere separata da una conoscenza critica delle strutture sociali della nostra civiltà. Le Passeggiate possono essere considerate anche come il primo testo “ecologico”, considerando il fatto che la natura è onnipresente; ma il centro dell’opera è quello che l’autore chiama “sentimento dell’esistenza”. Il tema di quest’opera è J.J. Rosseau stesso ed è anche l’unico destinatario. Rosseau all’interno dell’opera cerca e trova sollievo alla propria sofferenza grazie all’attività del sognare ad occhi aperti, ed il primo testo in cui l’autore, auto-esiliatosi dal mondo, ormai fuori dal sistema di valorizzazione degli oggetti letterari, è convinto di rivolgersi solo a se stesso, escludendo Dio ed il fantasma dei posteri.
L’eccezionale capacità di Rosseau in quest’opera consiste nello scrivere senza un vero e proprio programma, l’autore passeggiando sogna ad occhi aperti e scrive tutto ciò che gli viene in mente, mettendo così l’accento più sul corso del suo pensiero che nell’ordine del pensiero.

In definitiva consiglio quest’opera a tutti, il pensiero e le parole di J.J. Rosseau colpiscono il lettore lasciandolo riflettere sull’uomo e su stesso, rendendo questo testo più che mai attuale.

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Commenti

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Salve Stefano.
Bel commento e bella segnalazione.
«Camminando ogni giorno raggiungo uno stato di benessere: i pensieri migliori li ho avuti camminando e non conosco pensiero così gravoso da non poter essere lasciato alle spalle camminando».
Kierkegaard
A chi fosse interessato all'argomento, ho trovato, ricercando questa citazione che Stefano mi ha fatto venire in mente, un bel contributo nel sito fucinemute nella sezione percorsi intitolato Breve storia del camminare firmato Carla De Bernardi. Vi si trovano interessanti, direi succulenti, spunti di lettura.
Grazie Stefano: hai indirettamente riacutizzato l'interesse verso un settore della lettura dall'indubbio fascino.
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