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Un solenne inno all'amore
Impossibile per me spiegare la bellezza di questo libro nelle limitate parole di una recensione, a meno che questa non risulti oltremodo lunga o prolissa, e questo libro non lo meriterebbe. Proverò comunque a farlo brevemente.
Quello che posso dirvi con certezza è che Dumas deve aver provato un amore simile a quello che descrive, perché le emozioni che si provano leggendolo sono spaventosamente vivide e toccano il cuore per davvero.
L'amore tra Marguerite e Armand è qualcosa di meraviglioso.
In un'epoca in cui l'amore sincero, intenso, passionale, irrefrenabile e puro sta cadendo tristemente nell'oblio per lasciare spazio all'ego in tutte le sue sfumature, questo libro andrebbe letto da tutti. Anche soltanto per discernere cosa sia davvero questo quasi accantonato sentimento chiamato amore, e se davvero vale la pena sacrificarlo il nome del materialismo e dell'affermazione di sé.
Marguerite è la signora delle camelie, una mantenuta. Una prostituta d'altri tempi, per meglio intenderci, non abituata ad amare ma a donare il proprio corpo ad amanti che ne sostengono la vita lussuosa.
Ammalata di un grave male che pare spingerla troppo giovane verso la tomba, ella scopre improvvisamente l'amore in Armand Duval, un giovane per nulla ricco ma di buon cuore che per lei perde la testa. L'amore la travolge come una gigantesca onda alla quale non può sottrarsi. Un amore che diventa l'unica ragione per esistere, che tutto il resto, per quanto possa brillare, non potrà mai farlo quanto quel sentimento così nobile. Tutto il resto è sacrificabile e null'altro è più necessario se non la persona amata, e quanto è dolce perdersi in questo bisogno inarrestabile!
La felicità prende possesso della vita, i colori sembrano più intensi così come i profumi, e ogni suono diventa una splendida melodia.
Ci si rende davvero protagonisti della propria vita, e gli unici momenti che rimarranno indelebili nella memoria saranno quelli passati accanto alla persona che di quell'amore è la fonte. Anche le cose semplici diventano ricche di significato. Un bacio, una parola, le dita delle mani che si sfiorano prima di intrecciarsi immancabilmente.
Si arriva ad amare al punto che si è pronti a sacrificare questo amore che ci rende felici per il bene della persona amata. Ma si può fare davvero del bene con un sacrificio così estremo? O ci si sta solo facendo influenzare da ciò che questo mondo triste e grigio considera erroneamente importante? L'amore basta a sé stesso, e se ci si trova a dover fare una tale scelta è solo perché abbiamo lasciato che cose esterne ad esso lo contaminassero. È così che gli amori più meravigliosi finiscono, o meglio, si corrompono.
Denaro, vantaggi, fama, ego. Ma davvero possono renderci felici a tal punto?
Chiedetelo a Marguerite Gautier, chiedetelo ad Armand Duval. La loro commovente risposta verrà ascoltata dal vostro cuore, ed egli risponderà a voi, o meglio, proverà a farlo capire a quell'inflessibile e sciocco organo pensante che è nel vostro cranio, ma che in certe occasioni starebbe meglio altrove.
Quando finalmente capiremo che siamo stai fatti principalmente per amare, forse riusciremo a vivere in un mondo che sia davvero migliore.
"Quando penso che potrei non morire, che voi potreste tornare, che io potrei rivedere la primavera, che potreste amarmi ancora e che potremmo ricominciare la vita dell'anno scorso: che pazza che sono! È con fatica che riesco a reggere la penna con la quale trascrivo il sogno insensato del mio cuore. Qualunque cosa accada, io vi amavo tanto, Armand, e sarei morta già molto tempo fa se non ci fossero a sostenermi il ricordo di quell'amore e una vaga speranza di rivedervi ancora accanto a me."
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Commenti
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Grazie,
Vale.
sono passati decenni d allora, ma mi ha lasciato un ricordo indelebile
Ciao, Vale.
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