Dettagli Recensione

 
Eugénie Grandet
 
Eugénie Grandet 2016-02-07 16:25:54 lapis
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
lapis Opinione inserita da lapis    07 Febbraio, 2016
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Partita doppia: dare e avere

Sullo sfondo fosco e incolore della provincia francese all’epoca della Restaurazione, si stagliano due figure: Papà Grandet ed Eugénie. Padre e figlia. Due rappresentazioni del dramma della vita. Due sfere antitetiche di valori, riflessioni e istinti.

Papà Grandet è un uomo di mezza età, nato povero, che ha saputo sfruttare il momento storico per fare fortuna e vive il denaro come unica ragione di vita. Il desiderio di accumularlo, in oro, per poi rinchiudersi la notte in una stanza a rimirarlo, contarlo e inventarsi nuove astuzie di arricchimento. La paura di perderlo, che lo porta a regolare ai limiti dell’indigenza l’uso domestico di candele, fuoco e generi alimentari. Avidità che sovrasta tutto, persino gli affetti: la dolce figlia rappresenta un pericolo ereditario, il fratello suicida il rischio di un esborso, il nipote orfano una fastidiosa bocca da sfamare.

Eugénie è una ragazza nel fiore degli anni, cresciuta in una casa fredda e buia, ignorando l’entità della ricchezza paterna e conducendo una vita umile e modesta. Le privazioni non ne hanno però esacerbato l’animo, che è rimasto limpido e puro, aperto ai sogni e alla speranza di un vero amore. E quando conosce il cugino è pronta a donargli ogni cosa, il suo cuore come i suoi pochi risparmi. Generosità che sovrasta tutto, persino l’istinto di autoconservazione: il padre meschino è un uomo da curare e amare, chi la tradisce un’anima da perdonare, i soldi qualcosa da usare per fare del bene.

La forza di questo romanzo non sta certo nella trama, alquanto scarna di avvenimenti, ma nelle descrizioni minuziose e particolareggiate, tanto dell’ambientazione quanto dei caratteri umani. Una narrazione lenta e limpidissima ci porta nelle stanze buie di casa Grandet, per le malinconiche vie di Saumur e nell’animo dei personaggi. Anche se, in questo caso, forza finisce per essere anche debolezza, nella misura in cui il gusto per il dettaglio risulta prevalente rispetto alla vena emotiva, rinunciando di fatto a toccare le corde le cuore.

Balzac ci offre, in questo tassello del grandioso mosaico della “Commedia Umana”, un ritratto, semplice e reale, senza processo e senza giustizia, di una nuova Francia. Un ritratto che è anche un invito a riflettere, oggi come ieri, sul senso della vita e i suoi valori, vizi e virtù.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
210
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Che bella recensione!
Il libro mi è piaciuto. Certo non è al livello di "Papà Goriot" , che considero il capolavoro dell'autore.
In risposta ad un precedente commento
lapis
07 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie mille per l'apprezzamento, Emilio. Non sai quanto mi faccia piacere!
A dir la verità non ho letto "Papà Goriot", probabilmente dovrei. Anche se la carenza di emotività che ho trovato in questo testo non mi invoglia... :)
siti
07 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Sempre grande Manuela: ormai cerco le tue recensioni che apprezzo per affinità di gusti letterari e per indubbia chiarezza.
In risposta ad un precedente commento
lapis
07 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie davvero, di cuore, Laura!! Mi hai lasciato senza parole.
Quanto a cercare le tue recensioni per le emozioni che suscitano, nonchè per l'affinità di gusti... siamo pari :)
Infatti ho segnato Potok nella lista delle letture, anche se non ti nascondo che l'intensità emotiva di cui parli mi attrae e mi spaventa al tempo stesso.
ottima presentazione.
anche io ho letto solo questo titolo di Balzac e mi ritrovo con il tuo voto medio in piacevolezza.
sicuramente un testo da conoscere
In risposta ad un precedente commento
lapis
07 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Grazie mille, Silvia!
Balzac lo trovo un po' datato: preferisco i suoi discepoli Flaubert e Zola.
In risposta ad un precedente commento
lapis
10 Febbraio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Per quanto ho potuto finora leggere di questi autori, concordo con te, Cristina.
Grazie per il commento. Ciao.
8 risultati - visualizzati 1 - 8

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Liberata
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Le furie di Venezia
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
La regina dei sentieri
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'attesa
Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero