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Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull
 
Confessioni del cavaliere d'industria Felix Krull 2016-02-07 12:07:14 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    07 Febbraio, 2016
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L'esteta dell'inganno

Questo libro pubblicato incompiuto nel 1954, un anno prima della morte dell'autore, ha avuto una 'gestazione' lunghissima e, pare, controversa.
Venne iniziato nel 1910, più volte lasciato per la stesura di altre opere, nuovamente ripreso per essere di nuovo accantonato, quasi che il protagonista del romanzo non fosse così importante per l'autore da esigere un periodo di dedizione completa; d'altronde neanche tanto evanescente da essere definitivamente lasciato cadere nell'oblio.
Dopo oltre un quarantennio di alterne attenzioni, il testo vide la pubblicazione come opera incompiuta: lo si percepisce chiaramente dai tanti rimandi a situazioni previste successivamente ma mai redatte, anche se una conclusione posticcia ce l'ha, certamente non un'idea grandiosa.

Chi ha ammirato Thomas Mann nei bellissimi romanzi "I Buddenbrook" e "La montagna incantata" non si aspetti qui i livelli di affascinante scrittura e di creatività là incontrati.
Per la verità, c'è uno stile comunque ragguardevole; è piuttosto la vicenda narrata a mostrare carenze.
Lo scrittore pare abbia tratto ispirazione da un libro di memorie, pubblicato in lingua tedesca nel 1905, da un avventuriero rumeno il quale, simulando un'identità di aristocratico, frequentava alberghi di lusso e rinomati stabilimenti termali europei, praticando la truffa e il furto di gioielli.

T. Mann segue il proprio protagonista dalla sfortunata infanzia fino alla giovinezza, facendone un individuo di innata eleganza, bello e desideroso di scalare la società, anche a costo di rischiosi compromessi.
A mio avviso, questo romanzo incompiuto è collocabile, per impronta culturale, non nel periodo in cui è stato pubblicato, quanto piuttosto nell'epoca che ne vide l'abbozzo di progetto, fra i cascami del Decadentismo al tramonto e della Belle Epoque.
Il personaggio, infatti, può essere colto come potenziale esteta che esercita l'inganno con gusto elegante e raffinato, capace di captare ogni stimolo culturale ovunque gli capiti.
Nei pregiati alberghi frequentati dall'autore, quando la Grande Guerra già si avvicinava ma nessuno pareva avvedersene, forse non era improbabile imbattersi in qualcuno del genere, mescolato fra i tanti ospiti, tutti coi loro bauli di raffinatezze al seguito.

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Commenti

7 risultati - visualizzati 1 - 7
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un titolo di Mann a me sconosciuto...
mai trovato sullo scaffale di alcuna libreria
grazie della segnalazione Emilio!
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Emilio Berra  TO
07 Febbraio, 2016
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grazie a te, Silvia, per avermi letto.
Insomma, un Mann in tono minore e vista la lunga gestazione il primo a non essere pienamente convinto è stato proprio llui.
In risposta ad un precedente commento
Emilio Berra  TO
07 Febbraio, 2016
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Renzo, penso proprio sia così.
siti
07 Febbraio, 2016
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Che peccato! Leggi allora il gradevolissimo Cane e padrone anche per scoprire la dimensione più umana del grande scrittore.
In risposta ad un precedente commento
Emilio Berra  TO
08 Febbraio, 2016
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Grazie, Laura.
In risposta ad un precedente commento
Cristina72
10 Febbraio, 2016
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Concordo con Laura e ti consiglio i Racconti, editi da Bompiani.
7 risultati - visualizzati 1 - 7

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