Dettagli Recensione

 
Il castello
 
Il castello 2016-01-18 19:17:35 Misspix
Voto medio 
 
2.8
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Misspix Opinione inserita da Misspix    18 Gennaio, 2016
Top 1000 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L'INSOSTENIBILE PESANTEZZA DI ESSERE K.

Sono passati due mesi da quando ho finito di leggere "Il castello" del nostro benemerito Kafka ma scrivere di getto un commento non si può. Nel suo caso, proprio non si può.

Ma riassumiamo in breve la trama: il signor K giunge in una misteriosa città con una lettera di convocazione per un lavoro: quello dell’agrimensore. La città si presenta come un velo opaco sovrastato da un imponente castello e ornato da un numero esiguo di abitanti ostili agli stranieri e diffidenti nei confronti di chiunque non faccia parte della piccola comunità. K aspetta di ricevere l’incarico ufficiale ma la situazione è ambigua. Non c'è dubbio che il vero centro del potere è il castello, un macchina perfetta di burocrati che parlano, scrivono e vivono immersi in piramidi di carte. Buttandosi il velo alle spalle K. tenta di comunicare con il misterioso signor Klamm, unico suo contatto di rilievo. Ogni tentativo però fallisce miseramente, ogni volta che K allunga il braccio per toccare Klamm egli si allontana istantaneamente e il senso di frustrazione aleggia nell'aria inerme. Determinato a risolvere la sua attuale situazione K. si adopera affannosamente ma scopre ben presto di essere vittima di un errore di valutazione, il lavoro di agrimensore non è più disponibile (lo è mai stato?), in cambio gli viene offerto un posto come bidello della scuola dove viene costantemente umiliato dal maestro che lo disprezza profondamente. K. è disorientato e amareggiato, unica sua consolazione è l'amore per Frida, ex amante di Klamm e capocameriera presso la Locanda. E' solo per lei infatti che decide di accettare il lavoro da bidello e di trasferirsi a vivere nella scuola, pur non mostrando particolare interesse né per la posizione lavorativa né tantomeno per le persone che vi dimorano.
Anche su questo punto si aprono più porte, con il passare del tempo la certezza dell’amore di K. per Frida diventa incertezza, l’autore ci trasforma in esseri sospettosi che seguono le vicende di K con livelli di attenzione non sempre adeguati.
Il libro scorre lentamente, a tratti con picchi più intensi. Con Kafka non possiamo prendere punti di riferimento, l’ambientazione fuori dallo spazio colloca il protagonista in una dimensione astratta dove il centro pulsante è l’angoscia, l'uomo perso nel mondo incapace di collocarsi.
K. (abbreviazione dello stesso Kafka?) è determinato ad avere un ruolo nella società, ad essere rispettato dalla comunità ma nella sua corsa ossessiva inciampa più volte nella sua afflizione lasciandosi dietro la meta agognata.
Se la Metamorfosi mi aveva appassionato per l’ironia dell’assurdo il Castello è una pietra che tenti di sollevare dal piede destro per poi ricadere miseramente sul sinistro. Va bene l’alienazione dell’uomo, va bene lo sgomento esistenziale ma perché indugiare nel dettaglio, in descrizioni fini solo a se stesse? Kafka è un maestro della parola in grado di creare ambientazioni uniche ma avrei apprezzato una sintesi maggiore in alcuni tratti e più spazio alla sfera introspettiva di K.


Un ultimo avvertimento: sulla parola dell’ultima pagina del romanzo lancerete un imprecazione.
Tutto ok.

Siete giunti al castello.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
no
Trovi utile questa opinione? 
81
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

3 risultati - visualizzati 1 - 3
Ordina 
Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Rispetto la tua opinione ma non la condivido . Personalmente ho trovato il Castello angoscioso e affascinante e kafka è uno dei miei scrittori preferiti
C'è da dire che è un romanzo incompiuto. Per capire se si è kafkiani o meno si deve leggere Il processo, e per comprendere a fondo Kafka occorre conoscere i suoi Diari e la corrispondenza con Felice Bauer e Milena Jesenská.
In risposta ad un precedente commento
Misspix
24 Gennaio, 2016
Segnala questo commento ad un moderatore
Sono d'accordo con te sul fatto che Kafka sia un autore brillante, ho trovato solo meno convincente questo romanzo rispetto agli altri letti. Magari, tra dieci anni lo rileggo e lo troverò appassionante, spesso mi capita.
3 risultati - visualizzati 1 - 3

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

L'attesa
Papà Gambalunga
I misteri di Udolpho
Guerra
Il violino del pazzo
In affitto
In tribunale
Bandito
La fattoria delle magre consolazioni
Il possidente
Le torri di Barchester
Deephaven
Racconti di pioggia e di luna
La casa grigia
Il villaggio di Stepancikovo e i suoi abitanti
L'uccello nero