Dettagli Recensione
La vita è spirito
Questo libro è un viaggio. Ed il viaggiatore è un ergastolano rinchiuso in carcere e condannato alla pena capitale. Sembra un controsenso ma è così. Il protagonista è un uomo che ha trascorso tanti anni in cella di isolamento, ma che è riuscito ad attingere ad una libertà che solo pochi conoscono. Ha sofferto la segregazione più dura ma è riuscito a vagare per il mondo, attraverso i paesi ed attraverso il tempo, autoisolandosi ed autosopprimendosi nel corpo, ancora di più di quanto lo costringeva la sua condizione, per lasciare libero il proprio spirito di andare oltre a quelle sbarre e percorrendo anche le proprie vite precedenti, quindi andando oltre anche il tempo presente. Quando si è in isolamento, ci si stanca anche di se stessi ed il sonno diventa l’unica via di scampo. Attraverso il sonno, il protagonista percorre i meandri della propria mente, diventa padrone dello spazio e del tempo, balza oltre le mura del carcere per vagare fra le stelle e sentirsi pienamente vivo e libero. Il testo è ricco dei racconti delle vite precedenti, in particolare ho apprezzato il capitolo dedicato alla vita del naufrago. Ed è un continuo alternarsi tra condizione attuale e racconti del passato; è proprio questa altalena narrativa che dà pienamente il senso di quello che è il messaggio principale del libro, ovvero che il corpo è destinato ad una fine, ma che la vita è spirito e quindi noi siamo di fatto immortali. Il racconto del presente ci permette inoltre di entrare nel personaggio e capire che gli animi forti non sono mai docili. Il contenuto è di altissimo livello. A volte la narrazione risulta un po’ rallentata quando i particolari delle vite precedenti abbondano forse un po’ troppo di dettagli.
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interessante Marika, grazie