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La tragica scissione di corpo e anima
"Il ritratto di Dorian gray" è un'opera che in tutta probabilità racchiude il suo stesso autore, in tutta la sua eccentricità e cupezza, usata come pretesto da quest'ultimo per esprimere il proprio pensiero in maniera ancor più interessante.
Affascinante e terrificante proprio come il giovane inglese che ne è protagonista, questo libro è una terribile arma per il confronto dei pensieri del lettore con quelli dell'autore, su temi che definire scottanti sarebbe un eufemismo. Mentre si legge, è come se accanto al favoloso ritratto di Dorian Gray, ci fosse anche il nostro medesimo.
Il quadro dipinto dal promettente pittore Basil per il giovane Dorian, è di una bellezza inimmaginabile. È forse così che appare l'anima di ogni uomo, prima che essa conosca il piacere e il peccato? Dorian conosce questi ultimi al suo primo incontro con Lord Harry, che con le suoi terribili teorie sui piaceri della vita influenza quel giovane non ancora formato, dando inizio alla lenta corruzione della sua anima. Una volta che essa ha preso quella via oscura, è molto difficile che ne venga fuori.
Lord Harry è quasi il simbolo dei pensieri di Oscar Wilde, sembra essere lui in persona sotto falso nome, mentre Dorian è una sorta di esperimento che Wilde ha voluto fare sull'attuabilità delle sue teorie e convinzioni, come se avesse voluto scoprire che tipo d'uomo sarebbe venuto fuori assecondando e incarnandovi del tutto i suoi ideali. Le mutazioni del ritratto e il triste destino del giovane Dorian sono ciò che ne risulta, e l'autore ne ostenta una spaventosa consapevolezza. Ogni peccato disegna una ruga, una piaga, un'imperfezione o un'espressione sgradevole sul viso del Dorian dipinto, mentre il vero uomo, pur restando immacolato nel corpo, vede la sua mente corrompersi e deteriorarsi a mano a mano, e ne vede il vero specchio in quella mostruosa tela.
Tuttavia, egli lascia che la sua anima si corrompa, tenendola lontano da sé, confinata in quel quadro gettato nella polverosa soffitta. Forse quel ritratto e la bellezza permanente di Dorian rappresentano l'indifferenza nei confronti dei nostri peccati, un'indifferenza che non fa altro che corroderci e logorarci silenziosamente, forse più dei peccati stessi. Possiamo decidere di non affrontarli, relegarli in soffitta e lasciarli a marcire mentre noi continuiamo ad andare per la nostra strada, ma loro continueranno a osservarci da lontano, nel buio, aspettando il momento della resa dei conti; che potrà anche tardare, ma non mancherà d'arrivare.
P.S. Lasciate perdere il film, e non precludetevi questa lettura se lo avete visto, soprattutto se non vi è piaciuto. Non ha quasi nulla a che vedere con questa grande opera...
"Perché influenzare una persona significa darle la propria anima. Non pensa più coi suoi pensieri naturali, e non brucia di passione naturale. Le sue virtù non sono più reali per lei. I suoi peccati, se esistono i peccati, sono presi in prestito. Diventa l'eco della musica di qualcun altro, un attore in una parte non scritta per lui. Lo scopo della vita è sviluppare noi stessi. Ognuno di noi è al mondo per realizzare perfettamente sé stesso. Ma al giorno d'oggi la gente ha paura di sé. Hanno dimenticato che il più alto dovere è quello che si deve a sé stessi. Certo sono caritatevoli, danno da mangiare agli affamati, e vestono gli ignudi. Ma le loro anime sono a digiuno, e restano nude. La nostra specie ha perso ogni coraggio, e forse non ne abbiamo mai avuto."
Indicazioni utili
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Arancia Meccanica.
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