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Giulio Cesare
 
Giulio Cesare 2015-10-22 17:09:02 FrankMoles
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
FrankMoles Opinione inserita da FrankMoles    22 Ottobre, 2015
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Uomini e potere

Tra le più apprezzate opere shakespeariane, anche per la particolare potenza stilistica e linguistica dei versi in questione, si ritiene che il Giulio Cesare utilizzi materiale della storia antica per stimolare la riflessione sulla storia contemporanea; in particolare, si ritiene che il dramma rifletta l’inquietudine del regno inglese all’avvicinarsi della morte della regina Elisabetta I, che, non avendo questa eredi, avrebbe rischiato di gettare l’Inghilterra in analoghi conflitti interni.

Protagonista della tragedia non è dunque Giulio Cesare in sé, o Bruto come da molti ritenuto, ma è proprio la morte di Cesare, con ciò che la precede e ciò che essa provoca. Decisamente in secondo piano appare dunque, in realtà, proprio il personaggio che dà il titolo all’opera, in particolare in relazione agli altri personaggi. Magnanimo, coraggioso e ambizioso (“I paurosi muoiono mille volte prima della loro morte, ma l'uomo di coraggio non assapora la morte che una volta. La morte è conclusione necessaria: verrà quando vorrà.”), Cesare è vittima del mero malanimo dei congiurati e di Cassio, spinti ad ucciderlo perlopiù da motivi di onore personale e da interessi propri dei Senatori, timorosi di essere esautorati da un potenziale dittatore (“Non so quel che pensiate, tu ed altri, di questa vita, ma, per conto mio, meglio vorrei non essere mai nato che viver nel terrore d'un mio simile, d'un uomo in carne ed ossa come me.”). Ben diverso è il discorso da fare a proposito di Bruto, che, come egli stesso dichiara, ama profondamente suo padre adottivo, ma ama ancor di più la sua patria, che egli ritiene in pericolo a causa di Cesare (“L'abuso di grandezza si avvera quando essa disgiunge la tenerezza d'animo dal potere.”). Bruto, dunque, non è mosso da interessi personali né tantomeno da odi privati e preesistenti, ma è suo malgrado costretto a unirsi alla congiura in nome del suo forte senso di giustizia e amor di patria. D’altronde, la moralità e l’onore incarnati da Bruto emergono anche nel momento in cui questi accusa di corruzione il fidato amico Cassio, mostrando di aver a cuore la giustizia e il bene di Roma più di ogni altra cosa. Un riconoscimento al suo valore, rispetto a Cassio e agli altri congiurati, è la concessione delle onoranze funebri da parte di Antonio, che gli dedica, in chiusura del dramma, un memorabile e meritato encomio: “La sua vita fu onesta e così piena delle sue qualità che la natura potrebbe alzarsi e dire all'universo: "Questi era un uomo! "”. Marc’Antonio poi, come accadrà tanto nella storia reale quanto nel dramma shakespeariano Antonio e Cleopatra, si presenta anche qui come un personaggio ambiguo. Il suo astuto e veemente discorso al pubblico (“Il male che gli uomini compiono si prolunga oltre la loro vita, mentre il bene viene spesso sepolto insieme alle loro ossa.”), a tradimento degli accordi pattuiti con Bruto, è evidentemente finalizzato a rivoltare l’opinione pubblica contro i cospiratori; tuttavia, se in un primo momento poteva sembrare che la sua motivazione fosse l’incrollabile fedeltà verso Cesare, gli accordi presi segretamente con Ottaviano, nipote di Cesare, lasciano trapelare con forza il più che fondato dubbio di interessi di potere anche da parte sua. E’ dunque evidente che la tematica principale del dramma sono gli scontri a cui il potere può condurre; e a farne le spese sono anche uomini non colpevoli di nulla, come Cesare, o mossi da buone intenzioni, come Bruto, gli unici personaggi del dramma rispondenti al ritratto del vir romanus. A questi personaggi principali bisogna poi aggiungere la massa informe costituita dal popolo e dai soldati: questa, nel limitato spazio del funerale di Cesare, evidenzia tutta la sua incapacità e influenzabilità, cambiando idea al cambio dell’oratore; si tratta certamente di un terreno fertile per gli aspiranti dittatori, pertanto anche il popolo entra a buon diritto nel novero dei colpevoli degli scontri intestini e della rovina della patria.

Oltre al potere, altre tematiche tipicamente shakespeariane che si possono rintracciare nel dramma sono: l’importanza il rapporto dell’uomo con la fortuna e col destino, espresso da Cassio in una frase molto significativa (“C'è una marea nelle cose degli uomini che, colta al flusso, mena alla fortuna; negletta, tutto il viaggio della vita s'incaglia su fondali di miserie.”); la riflessione sul teatro, presente in una battuta sul comportamento dei congiurati, paragonato al ruolo dell’attore, che, secondo Shakespeare, deve recitare con animo solido e nobile fermezza, senza lasciar trasparire i pensieri reali: strettamente connesse a ciò sono l’importanza dell’arte della parola e la dissimulazione, elementi tipici di una situazione politica confusa, in cui tali fattori possono rivelarsi determinanti e vincenti.

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Commenti

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Complimenti, Frank ! Sempre belle letture e recensioni molto interessanti. Non ho ancora letto quest'opera, sicuramente importante come tutte quelle del grandissimo Autore.
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FrankMoles
24 Ottobre, 2015
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Grazie mille Emilio!
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