Dettagli Recensione
Due creature
Ha davvero tanti anni sulle spalle il romanzo di Mary Shelley; pubblicato nel 1818 da una scrittrice poco più che diciottenne.
Frankenstein è un cult della letteratura, un romanzo epistolare che ha dato vita a due creature destinate a cristallizzarsi nell'immaginario di tutti i tempi.
I contenuti sono figli dell'epoca in cui vide la luce il testo; un periodo in cui si incrociano interessi tumultuosi per il mondo oscuro della morte, in cui fioriscono esperimenti di galvanismo, in cui si studia con accanimento accademico e non, la maniera per sconfiggere la morte e tentare una risurrezione dei corpi.
Circolando simili pensieri, non poteva non coglierne l'idea la giovane penna di Mary, trasformando in realtà letteraria le fantasie di chimici e alchimisti.
Il romanzo è esente da qualunque forma di truculenza che ha tramandato il grande schermo; non è infiocchettato da rappresentazioni crude e sanguinarie, ma contiene in prevalenza pensieri e riflessioni, sul rapporto tra la vita e la morte, sui rapporti tra genitore e figlio, sugli affetti e sull'etica.
La narrazione scorre lenta, a tratti sembra arenarsi per poi riprendersi; non è scandita da un ritmo incalzante, non si cerca il sensazionalismo ed il colpo di scena.
La morale della storia è da cercare nell'animo del mostro e del suo creatore, nelle loro lacrime, nelle loro rispettive sofferenze e aspettative.
Brillante l'idea dell'autrice di disegnare il percorso umano dei due personaggi in modo tale che essi giungano ad una fusione: due corpi stessa anima.
Una piccola chicca del nostro passato letterario, da non dimenticare, da continuare a leggere per coglierne i numerosi messaggi.
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Commenti
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Hai pienamente ragione. Il libro risulta migliore rispetto alle aspettative di chi ha in mente scene horror di certi film. Anzi, devo dire che l'ho trovato di buon livello letterario.