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"Eccola, la vecchia Russia!"
"Memorie di un cacciatore" è una raccolta di 25 racconti, pubblicati da Turgenev a metà Ottocento.
Pur non essendo amante dei racconti, mi sono avvicinata a questo testo perché chi me lo aveva consigliato, era una persona di cui mi potevo fidare..."Difficile scrivere dopo di lui" diceva Tolstoj.
L'ispirazione per questi racconti, viene da esperienze vissute direttamente dall'autore.
"Uno dei principali vantaggi delle caccia, miei cortesi lettori, sta nel fatto che essa vi costringe a passar di continuo da un posto all'altro, cosa che per un uomo disoccupato è molto piacevole".
I suoi non sono semplici racconti per intrattenere i lettori, ma sono delle vere e proprie denunce nei confronti del sistema russo in cui "quel che era vecchio è morto e quel ch'è nuovo non nasce!".
Turgenev racconta le cattive condizioni di vita dei contadini servi e dei piccoli proprietari terrieri. Ogni personaggio è diverso dall'altro, ognuno con il suo carattere e con le sue storie. Sono racconti brevi ma completi.
La vecchia Russia, immersa in tutta quella campagna sconfinata, con le sue tradizioni, i rapporti tra contadini e possidenti, in una nazione in cui:
"Vivendo allora come molti vivono in Russia, senza un quattrino, senza stabile occupazione, campava poco meno che di manna dal cielo".
Turgenev con la sua scrittura conquista il lettore; è così attento alle esigenze dei suoi "sostenitori" da rivolgersi molto spesso direttamente ad esso.
Descrittivo, realista ed incisivo, ha conquistato le persone del suo tempo, ma direi anche quelle del nostro. Alcuni affermano che grazie anche al suo contributo, che ha colpito molto la popolazione russa, si sia giunti all'abolizione della servitù della gleba.
Lo consiglio.
Buona lettura!!
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Federica.
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