Dettagli Recensione
Cos'è la conoscenza ultima?
Stiamo parlando di Hesse, un Nobel per la letteratura, un personaggio dalla vita travagliata, segnata profondamente da ben due conflitti mondiali; genio indiscusso della narrativa, quindi tutte le opinioni/recensioni che possiamo scrivere noi "comuni mortali" sono assolutamente superflue.
In "Siddharta", più che in altre opere di Hesse, si notano le sue profonde radici culturali di filosofia orientale, che tuttavia mai diventano dogmatiche o pretenziose nei confronti del lettore. E' una storia dalla forte strutturazione fiabesca, leggera, rilassante, ma estremamente sottile stilisticamente, evocativa ed allegorica. Essa narra della vita del giovane Siddharta, che col suo amico Govinda, decide di tagliare definitivamente le sue radici con il suo paese natale, per incamminarsi in un viaggio all'insegna dell'esperienza e della conoscenza. Dopo una breve parentesi ascetica dagli anziani saggi Samana, presso i quali apprende le nobili arti del digiunare, pensare e pazientare, Siddharta si avventura da solo nella futile vita degli "uomini-bambini", ovvero nella quotidianità dell'uomo comune, condannata ad un'eterna lotta tra gioia e dolore, povertà e ricchezza, amore ed odio, ansia e soddisfazione, ma che alla fine non rende niente all'uomo, se non fugaci note emotive, intercalate dalla monotonia e dalle dipendenze. Dopo molti anni decide quindi di abbandonare tutto e tutti, nonostante sia ormai segnato fisicamente e psicologicamente dall'età, per continuare il suo viaggio, ancora speranzoso di raggiungere la "conoscenza ultima".
In definitiva, il "Siddharta" di Hesse è un testo davvero unico, che induce profonde riflessioni sul senso della vita, sul tempo e sulla più profonda essenza della natura, di tutte le cose che ad essa appartengono, siano esse animate o inanimate. Lo consiglio a tutti, ad ogni categoria di lettore; è un libro dal quale puoi estrapolare tanti più significati quanti più vuoi riceverne.