Dettagli Recensione
L'azzardo di Dostoevskij.
Chi è il giocatore d'azzardo? Come si comporta al tavolo verde? Che differenze ci sono tra i vari giocatori in base alla loro nazionalità? A questa e a molte altre domande risponde in questo breve romanzo Dostoevskij, ma non solo.
Come in molti saprete questo romanzo è stato scritto nel 1866 in fretta e furia, Dostoeveskij doveva consegnarlo infatti in un mese al suo editore altrimenti quest'ultimo avrebbe avuto i diritti di pubblicazione su tutte le sue opere. Per evitare questo Dostoeveskij si fece anche aiutare nella stesura da Anna Grigorievna Snitkina, abile dattilografa che in seguito diventerà sua moglie. Il Giocatore lo potremmo definire un romanzo semi biografico, infatti lo stesso autore è stato per lungo tempo vittima del gioco d'azzardo (scrisse questo libro proprio per pagare dei debiti di gioco) e la sua conoscenza nel campo la si denota ogni volta che ci descrive le scene al casinò. Dostoeveskij conosce bene i comportamenti dei vari giocatori, sa riconoscere quelli impulsivi da quello più riflessivi, i moderati e i pacati. Inoltre conosce a meraviglia le regole dei vari giochi.
Il protagonista del romanzo è il giovane Aleksej Ivanovic, abile giocatore che svolge il ruolo di precettore in una famiglia stravagante è composta da diverse personalità originali. Aleksej è innamorato di Polina che però a sua volta (almeno apparentemente) è innamorata del marchese De Grieux (creditore della famiglia). La famiglia è appunto indebitata con De Grieux e l'unica speranza è l'eredità che la nonna moscovita darà alla famiglia alla sua morte. Un bel giorno però la nonna si presenta a casa e in men che non si dica non solo diventa ludopatica ma sperpera tutta la fortuna accumulata in una vita. Polina e i suoi familiari sono disperati e così decide di chiedere un prestito al nostro Aleksej che però possiede poco e nulla. Aleksej però non si abbatte, va al casino e in poco tempo accumula un patrimonio e lo porta a Polina. Quest'ultima però, quasi in preda alla pazzia, lo rifiuta e scappa con Mr. Astley, ricco inglese amico di famiglia. Andreij così si abbatte ulteriormente e convinto dai restanti membri della famiglia decide di andare a spendere tutti i soldi vinti a Parigi. Il finale non ve lo racconto ma sappiate che anche qui c'è "la redenzione" tanto cara all'autore russo.
Il romanzo è sicuramente un bel romanzo e si legge volentieri ma sicuramente non all'altezza degli altri capolavori, alcuni personaggi infatti non sono ben delineati come nelle altre opere e quindi viene meno uno dei suoi tratti distintivi, ma bisogna anche mettere in conto che appunto il libro è stato scritto in un mese. Per il resto il linguaggio è si elevato ma comunque scorrevole e il libro resta piacevole anche se non sicuramente uno dei migliori.