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C'è un bacarozzo in ognuno di noi
Gregor si sveglia trasformato in uno scarafaggio. Dopo un primo esame della sua nuova morfologia pensa come penseremmo tutti di avere le allucinazioni e si dice che se gli altri vedendolo non scappano vuol dire che tutto è normale. Ma anche quando questo succede ed ha la conferma della sua trasformazione in insetto si stupisce abbastanza poco. Non si tormenta chiedendosi perchè proprio a lui, non cerca di togliersi la vita, non si affanna per trovare suoi simili. Si rassegna. Si preoccupa solo di non infastdire troppo quella famiglia che vive alle sue spalle. Una famiglia il cui unico pensiero è nascondere quell'essere: non un consulto con un medico, uno stregone, un prete.
Questo libro è stato interpretato in molti modi e sicuramente in tutti c'è un fondo di verità. La cosa che ha colpito me è la solitudine di Gregor, mi ha rattristato il fatto che quasi quasi ha trovato maggiori soddisfazioni ella sua vita da scarafaggio che in quella di uomo. L'altra cosa su cui porrei l'accento è il suo anmo altruista. Neppure questa condizione l'ha distolto dal continuare a preoccuparsi per la sua famiglia. Perchè li ha lasciati senza sostentamento, perchè li disgusta, perchè è un peso.
La trama mi è piaciuta e ho trovato simpatico il modo di immedesimarsi nel bacarozzo, descrivendo il rapporto di questo sfortunato ex commesso viaggiatore col suo nuovo corpo, con le nuove oppportunità motorie e ill dspiacere per quelle perse.
Commenti
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Al dl là della soggettiva piacevolezza, questo libro mi è sembrato un piccolo capolavoro: il colpo di genio di descrivere in senso realistico ciò che ha una valenza simbolica ha un effetto sul lettore che sgomenta.