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Al naso non si comanda
Perchè anche un naso non dovrebbe decidere di andare a farsi in giro?. Così ce lo ritroviamo all'inizio del racconto tranquillo, tranquilo dentro un panino. Il povero barbiere che lo trova si chiede in che modo possa averlo tagliato al suo legittimo proprietario senza accorgersene. La scena si chiude qui senza ulteriori induci e si riapre altrove.
Presto facciamo conoscenza anche con questo naso girandolone e con quello che credeva di essere il suo detentore. o forse è il naso che ci comanda? E' lui che decide dove andare e quando tornarsene al suo posto come se nulla fosse?
Questo racconto è una specie di commedia dell'assurdo: La trama è surreale, dettata forse dalla voglia di fare della satira sulla società russa con la sua folle burocrazia. Forse influenzata anche dall'incipiente follia di Gogol.
Scritto in modo chiaro e piacevole, lascia alla fine come un senso di incompleto. Niente ci viene infatti spiegato di quello che è successo o di quello che succederà: dopo aver assaporato la libertà il naso si riterrà soddisftto, o continuerà ad andarsene in giro. Avanzerà qualche pretesa contrattuale, esigendo un migliore trattamento? Chi può dirlo.