Dettagli Recensione
Naturalismo e specchio della realtà
Trovo che l’Assomoir sia un romanzo molto complesso dal punto di vista stilistico in quanto viene considerato naturalista ma presenta anche scorci espressionisti e romantici.
La trama prende spunto dalla vita quotidiana dei ceti operai e pertanto è piuttosto semplice ma la narrazione di Zola la rende originale. Il naturalismo di Zola non appiattisce il romanzo ma al contrario ci mostra una grande analisi precisa, dettagliata e fedele al reale.
Zola utilizza di sovente nomi propri che si riferiscono a fabbriche, locali e zone tipiche di Parigi che permettono al lettore di inquadrare il luogo e di comprendere gli spostamenti dei vari personaggi. Il personaggio principale è Gervaise che è associata alla tematica del sonno, dell'indolenza anche morale che sarà uno dei motivi del suo fallimento e della sua decadenza. Il personaggio ribadisce spesso il suo ideale: crescere i figli, non essere picchiata e morire nel proprio letto. Ovviamente nessuno di questi progetti si avvererà e il lettore assiste ad un climax discendente che cambia completamente il personaggio evolvendolo in maniera quasi mostruosa ma tristemente reale.
Personaggi legati a Gervaise sono Lantier, l'uomo che l'ha abbandonata e che sarà in seguito la causa della sua rovina e il nuovo marito Coupeau, il quale avrà una parabola simile a quella della moglie degradandosi con l'alcol. A questi personaggi se ne aggiungono altri che sono secondari ma ai quali Zola dedica molto spazio, per esempio l'operaio Goujet che ama Gervaise platonicamente. Il romanzo si può idealmente suddividere in due parti quasi speculari perché nella seconda vengono ripresi i luoghi, i personaggi e gli eventi della prima ma completamente ribaltati. Questo equilibrio interno presente nel romanzo crea una chiarezza a livello contenutistico perché evidenzia tutti i piccoli aspetti della realtà che spesso sono paradossali e che solo uno scrittore attento come Zola può evidenziare.
Lo stile di Zola è forse l'aspetto che ho amato di più, specialmente nelle descrizioni che sono un vero e proprio scorcio sulla realtà. La scena del banchetto di compleanno di Gervaise, per esempio è una delle più riuscite di tutto il romanzo e non è la più lirica o la più commovente ma è quella che focalizza l'abbuffarsi dei personaggi e la loro progressiva ubriachezza.
Un altro aspetto stilistico è il lessico dei personaggi, tipico di un ceto popolare costellato da espressioni tipiche dell'argot, una sorta di dialetto parigino. L'equilibrio del romanzo crea un nesso tra l'inizio, e la fine del romanzo che presenta una struttura ad anello. Gervaise compare all'inizio e alla fine e le ultime parole evocano un'immagine suggestiva della morte paragonata ad una culla dove poter riposare. Ciò si ricollega alla tematica iniziale del sonno e dell'abbandono.
Indicazioni utili
Commenti
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |
Ordina
|
8 risultati - visualizzati 1 - 8 |