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IL DRAMMA DELLA BELLEZZA.
Dopo tanto tentennamento, mi sono decisa a leggere questo libro che ha come tema il culto per la bellezza esteriore.
Un capolavoro scritto da Oscar Wilde: oggi più che mai attuale.
Sin dalle prime civiltà, la bellezza, in particolare associata alla giovinezza , ha suscitato fascino, amore, eccitazione, seduzione … idolatria.
Un libro in cui troviamo un autore brillante per modo di scrivere ( alcune pagine sin troppo artificiose per la mia propenderanza alla semplicità) , grande curiosità verso la conoscenza e splendidi approfondimenti ed interessi verso il mondo ( la cultura, la musica, il misticismo, l’ arte… ).
La narrazione ruota attorno a tre figure, che simboleggiano a mio avviso, tre livelli diversi di approcciarsi alla bellezza.
Basil, il pittore, ne viene totalmente travolto, affascinato a tal punto da diventarne succube, arrivando a fondere la propria capacità artistica con il prodotto della sua arte, ma sempre mantenendo un distacco ed un timore reverenziale.
Lord Henry, persona vissuta e cinica , adora influenzare negativamente e lo fa con un uso incredibile e pericoloso, nonché artificioso ed assurdo delle parole,deliziose ma velenose avvalendosi anche di un libro dai contenuti perversi e del quale ne consiglia la lettura, convinto che la bellezza in gioventù sia l’unico momento per vivere la vita in senso “compiuto”.
E arriviamo al personaggio del giovane e bellissimo Dorian Gray, che nato dall ’unione della bellezza e della morte, diventa con la sua presenza solare e acerba, terreno fertile , facile e fragile preda a tulle le influenze negative che gli giungono.
Attratto da consigli che sono un inno all’uso dei sensi alla corruzione, da un carpe diem , che ha perso il significato e la valenza originaria, per diventare un invito alla curiososità morbosa attraverso la sperimentazione di tutto ciò che il corpo può… e non può!
Dorian, bello fuori ma non dentro…Dorian che pur di fermare il tempo giunge a negare la propria anima, che decide di nascondere agli occhi degli uomini.
Ecco che il visibile diventa l’essenziale…il peccato senza rimorsi la forma che gli permette di spiritualizzare il suo corpo, attraverso il culto dei sensi…l’annullamento di tutto il buono germinale che in lui c’era e che solo ogni tanto tenta di riaffiorare.
Un libro che pullula di aforismi, che io prenderei con le pinze e che farei oggetto di riflessioni e critiche, perché certo affrontano tematiche fondamentali , come la vita, l’amore, il passato, l’arte, la figura dei nonni, degli artisti , della donna…e tantissimi altri, e che sono a mio avviso , citazioni frutto di una mente certamente brillante e arguta, ma di un’anima sicuramente in pena.
Desidero terminare con una citazione che mi ha molto colpita e che non avevo finora mai letto:
“Viviamo in una società che legge troppo per essere saggia e pensa troppo per essere bella”
U n libro da leggere, da far leggere ai ragazzi delle superiori, perché affronta un eterno dramma umano; una lettura che va seguita da un’opportuna analisi riflessiva e critica.
Poi … ad ognuno…la propria scelta.
Buona lettura,
Pia
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Commenti
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Io l'ho adorato!
Federica
Durante la lettura in cui si dice che l'essenziale è visibile, è stato inevitabile per me pensare al Piccolo Principe, dove al contrario si asserisce ... l'essenziale è invisibile...giusto giusto: il netto contrario di quest'opera.
Grazie per il confronto sempre arricchente per me.
Pia
Grazie per essere intervenuta.
Pia
Pia
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Ferruccio