Dettagli Recensione
Estetismo, eterna giovinezza, dannazione.
Un giovane aristocratico dai lineamenti affascinanti è Dorian. I suoi tratti sono così particolari da suscitare l’interesse del pittore Hallward che, ispirato da tanta armoniosità e purezza, decide di immortalare l’uomo. Ed è proprio nello studio dell’artista che Gray incontrerà colui che riuscirà a far diventare la bellezza un punto di riferimento per la sua vita; Lord Wotton. Carismatico, intrigante, sempre dalla battuta pronta ed immancabilmente un gran oratore, “imprigionerà” con i suoi aforismi pungenti e provocatori e con la sua visione edonista della vita, l’attenzione del giovane ed innocente protagonista.
Da questo momento per il rinnovato uomo essenziale è trascorrere una gioventù all’insegna del piacere, una ricerca ininterrotta che si tradurrà nel desiderio ossessivo dell’eterna giovinezza. Non può tollerare l’idea del tempo che passa Dorian, è indignato dal fatto che lui invecchierà mentre il suo ritratto resterà fedele alla bellezza di quel momento, ne è geloso. Decide così di stringere una sorta di patto con il demonio, un accordo per il quale egli non proverà l’umiliazione della decadenza del corpo che verrà altresì a manifestarsi sul suo ritratto.
Gli anni passano, fisicamente nulla è mutato in lui, mentre la sua anima presenta i primi segni della disfatta. Arriva a nascondere l’opera in soffitta pur di non doversi confrontare con i propri errori, far fronte alle proprie azioni, e la sua stessa giovinezza, tanto ricercata, idolatrata, voluta, sarà sinonimo di un qualcosa di “sbagliato”, di inopportuno, di inconsueto, un qualcosa da celare.
Gli aforismi di Lord Henry, ritenuto da non pochi critici letterari il vero protagonista, sono il punto di forza dello scritto. Il componimento celebra il culto della bellezza, il degrado morale dell’età vittoriana, la devozione all’estetismo, l’ideale dell’esistenza vissuta come se fosse un’opera d’arte rappresentando altresì le convinzioni dello stesso Wilde portatore di ideologie anti-conformiste ed anti-vittoriane. Ecco perché non stupisce il fatto che i contenuti de “Il ritratto di Dorian Gray” contribuirono alla condanna nonché alla successiva incarcerazione dell’autore stesso per condotta anti-morale.
La mia esperienza con l’elaborato risale a circa una decina di anni fa e fu avvalorata dal fatto che ebbi l’occasione di assaporarlo in lingua originale, tratto che valorizza ulteriormente la penna del letterato e consente una vera immedesimazione nei personaggi.
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Commenti
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Concordo con te, i valori dell'estetismo non colmano i bisogni dell'anima, non ti nascondo infatti che generalmente non amo le opere in cui questi sono esaltati ai massimi livelli perché di mia indole preferisco i morali.
Comunque il dato che nel finale la maggior parte - anche se non tutti - gli autori ne prendano atto è veramente significativo :D
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Trovo bella ( come sempre) la tua recensione. L' autore è un riconosciuto maestro di stile.
I ' valori' dell' estetismo alla fine non colmano i bisogni profondi dell' animo, infatti dai loro romanzi( i finali!) gli stessi scrittori paiono prenderne atto.