Dettagli Recensione
Cavalieri, dame e mulini a vento.
Fin da piccolo sono sempre stato incuriosito e divertito dalla figura di Don Chosciotte, un uomo bislacco e sprovveduto che però, complice anche la pazzia, compie mirabolanti azioni contro personaggi che sono frutto della sua fantasia. Anche il fido scudiero, Sancho Panza, é un personaggio originale. È cosciente che il suo padrone non sia tanto sano di mente ma lo segue fedelmente in ogni sua avventura e molte volte ne paga anche le conseguenze, tutto questo per inseguire il sogno di diventare un giorno governatore di un'isola (cosa che poi avverrà, anche se in circostanze particolare...). Un alto e magro cavaliere bardato di cartone e latta seguito da uno scudiero basso e pancione in sella ad un asino, chi vedendo queste due figure non è mai rimasto colpito o perlomeno incuriosito? D'altra parte molte avventure o frasi di quest'opera sono diventate ormai proverbiali ("combattere contro i mulini a vento") ed in una delle più famose piazze di Madrid sorge una statua che vede Don Chisciotte e Sancho Panza in sella ai loro animali con dietro la statua di Cervantes. Sappiamo tutti infatti l'importanza che ha avuto lo scrittore per tutto il "Siglo de oro" e l'importanza che ha avuto per la lingua spagnola stessa, Cervantes viene spesso definito infatti "padre della letteratura spagnola". Il romanzo risale all'inizio del 1600, più precisamente la prima parte venne pubblicata nel 1914 e la seconda l'anno dopo. Come saprete tutti l'opera parla appunto di un hidalgo (borghese) spagnolo della provincia della Mancha che influenzato dalle migliaia di libri sulla cavalleria che aveva letto decide di trovarsi un'armatura ed un cavallo, ed in seguito uno scudiero, e di intraprendere la vita del cavaliere errante, andando a caccia di avventure per aiutare i più deboli e per difendere il nome della sua amata Dulcinea del Toboso. Logicamente le avventure saranno tutte frutto della sua fantasia, e con il fido scudiero Sancho ad assecondarlo nelle sue "imprede". Il libro ha diversi significati e ogni avventura può essere letta sotto vari punto di vista, in generale l'opera di Cervantes tende prima sminuire i romanzi cavallereschi che fino a quel momento dominavano la scenastteraria ed in seconda battuta l'autore vuole sottolineare l'inadeguatezza della nobiltà dell'epoca, epoca ormai contraddistinta dal materialismo e dal tramonto degli ideali. Il linguaggio è abbastanza semplice e scorrevole per essere un romanzo del 1600 anche se non mancano mille note e appendici, sono infatti frequenti i riferimenti dello scrittore spagnolo a personaggi e scrittori dell'epoca classica. L'unica cosa che mi ha reso un pò più lenta lettura è stata la seconda parte, che a mio avviso poteva essere evitata perché in realtà tende un pò a ripetere la storia della prima parte ed a lungo andare risulta pesante. Resta comunque un romanzo molto divertente nonché un caposaldo della letteratura mondiale.