Dettagli Recensione
Una riflessione sulla vita e sull'amore
"Ho raccolto con cura e qui espongo quanto ho potuto trovare sulla storia del povero Werther, e so che me ne sarete riconoscenti. Voi non potrete negare la vostra ammirazione il vostro amore al suo spirito e al suo cuore, le vostre lacrime al suo destino.
E tu, anima buona che come lui senti l'interno tormento, attingi conforto dal suo dolore, e fai che questo scritto sia il tuo amico, se per colpa tua o della sorte non puoi trovarne di più intimi."
Con queste parole veniamo introdotti a "I dolori del giovane Werther", probabilmente la più celebre tra le opere di Goethe. La storia, narrata secondo una formula prevalentemente epistolare, racconta di Werther, un giovane ragazzo che, trasferitosi in campagna presso il villaggio di Wahlheim, vive delle nuove esperienze e fa conoscenza di colei che riterrà essere la donna della sua vita, e dalla quale sarà immediatamente ammaliato: Carlotta. Ed è attraverso una serie di lettere che Werther scrive al suo amico Guglielmo che noi veniamo a conoscenza di ciò che egli vive in quel villaggio.
Strutturalmente l'opera si presenta come un romanzo epistolare, e la progressione degli eventi ci viene narrata esclusivamente (perlomeno inizialmente) sotto la prospettiva di Werther, si ha cosi la possibilità di osservare la crescita psicologica del personaggio. La natura cosi apparentemente "solo" romantica dello scritto tradisce una profondità concettuale enorme, poiché I dolori del giovane Werther è un libro incredibilmente comunicativo e toccante nelle poche pagine che lo compongono. La scrittura di Goethe è appassionata e sentita, ed il lettore non può che sentirsi coinvolto ed avvertire empatia per tutto ciò che Werther dice e fa, trovandosi a controbattere o concordare con le opinioni del giovane quasi si trattasse di una vecchia conoscenza che ci espone le proprie idee. E proprio Werther, in virtù del fatto d'essere un personaggio parzialmente ispirato dalla vita di Goethe, si configura come uno dei personaggi più profondi e meglio caratterizzati della storia della letteratura intera. Werther è vero, appassionato, la sua visione della vita non può non portare il lettore a coinvolgersi nelle sue vicende rivivendo le proprie, e la crescita psicologica che subisce nel corso della narrazione è semplicemente perfetta. E tutta la sua crescita avviene per via di un comune denominatore: l'amore. Altro elemento di estrema maturità è proprio il modo in cui questa tematica è affrontata. Werther offre più volte le sue prospettive sull'amore, portando il lettore a riflettere inevitabilmente sulla duplice natura dello stesso: l'amore è ciò che rende un uomo quello che è, l'amore è ragione di vita, l'amore può permetterti di raggiungere picchi di felicità mai raggiunti prima. Ma l'amore è anche al servizio della creatura più volubile che esista al mondo: l'uomo. Può distruggerti se non si svolge come vorresti, può farti dimenticare tutti gli stimoli che ti hanno reso la vita soddisfacente fino ad allora, perché non puoi sottrarti a quell'ideale di amore perfetto a cui tutti, in un modo o nell'altro, abbiamo sempre aspirato.
La grandezza del Werther sta proprio in questo: la prevedibile componente didascalica è assente, non cerca di prendere per mano il lettore per condurlo ad una via interpretativa più semplice e ovvia, ma lo stimola a riflettere e trarre le proprie conclusioni. Un libro dalle capacità introspettive immense, in grado di superare le barriere poste dalla natura romantica dello stesso, elevandosi non ad un semplice racconto di una storia d'amore, ma ad una riflessione sull'amore e sulla vita in tutti i loro aspetti più caratterizzanti, narratici attraverso una storia interessante, con enormi capacità di stimolare l'immedesimazione altrui, con delle relazioni umane costruite a puntino, e con un'enorme mano che spinge il lettore a riflettere su ciò che sta leggendo, senza affrontarlo passivamente.
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Commenti
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La tua analisi è molto bella e interessante.
Un ritorno ai classici ci fa gustare la bellezza dei libri selezionati dal tempo.