Dettagli Recensione
Meraviglioso....
Montale lo definì "Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione" nella sua recensione per il corriere, e penso che non poteva definirlo meglio.
Questo libro è sicuramente da considerare uno dei più grandi capolavori della letteratura moderna ed è un'opera davvero singolare per come è intrisa oltre che da un intreccio passionale e grottesco anche da forti tematiche politiche, religiose e sociali. In poche parole è davvero un miracolo, una vera bomba e che riesce ad appagare tutti i bisogni del lettore, che paragonerei senza esagerare alla Divina Commedia , al Faust di Goethe o ad una parmigiana di melanzane fatta molto bene.
Ma dopo questo prologo veniamo al dunque, la storia è estremamente bizzarra, racconta infatti dell'arrivo a Mosca, in pieno stalinismo, di Satana nelle vesti di Woland, un anziano maestro di magia nera; scortato dalla sua corte dei miracoli composta da un gatto parlante (Behemoth) , un maestro di cappella (Fagotto), un inquietante bullo (Azazello) ed un'affascinante e disinibita cameriera (Hella). Il loro arrivo desterà non poco scalpore nella capitale atea e comunista, e attraverso episodi grotteschi che metteranno a dura prova la non-fede dei moscoviti, salveranno le vite del Maestro, depositario di una verità sconosciuta, e della sua amante Margherita.
Ma l'opera non si limita a narrare questa storia, è presente infatti al suo interno un ulteriore romanzo, scritto dal Maestro in persona, un romanzo pacifista che si oppone al potere e che tratta del processo tra Ponzio Pilato e Gesù, romanzo censurato che porterà all'arresto del Maestro dall'NKVD. Ma il romanzo di Pilato non è una semplice storia, è in realtà la testimonianza della verità divina della quale il Maestro è custode e sarà appunto questo che spingerà Gesù ad incaricare Satana di salvare la coppia e il prezioso romanzo, che a differenza del vangelo di Levi Matteo sembra raccontare la verità storica del profeta.
Troviamo dunque due ambientazioni che inevitabilmente cozzano tra di loro ma allo stesso tempo risultano essere complementari : Mosca e Gerusalemme, entrambe culla di religioni e idee estremamente opposte, la prima degenerata in una dittatura ed in un ateismo ortodosso, la seconda evoluta in teocrazia e dogmatismo.
Dunque al di là della storia in se, che risulta concreta anche considerando il semplice intreccio, Bulgakov tratta svariati temi filtrati da un'atmosfera dominata dal nonsense , attaccando l'ipocrisia della borghesia moscovita ormai sicura di un ateismo diventato una vera e propria fede, attaccando ogni forma di potere sottolineando il fallimento della rivoluzione , mettendo in luce la condizione del genio, del vate , dell'intellettuale ingabbiato da una società corrotta e limitante che gli impedisce di esprimersi.
Insomma si vede che mi piace molto questo libro e non potevo non dedicargli questo primo post, posso solo consigliarvi vivamente di leggerlo perchè non potrà non piacervi.