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L'importanza di chiamarsi Ernesto
 
L'importanza di chiamarsi Ernesto 2015-05-18 19:50:41 Belmi
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Belmi Opinione inserita da Belmi    18 Mag, 2015
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La commedia in poltrona

Oscar Wilde per me è uno scrittore senza tempo. Il suo stile è così contemporaneo che è difficile considerarlo un autore del XIX secolo.

"L'importanza di chiamarsi Ernesto" è una commedia teatrale, suddivisa in tre atti. I personaggi sono pochi, simpatici ed ironici.

Un'opera scritta così bene, al punto tale da permettermi di "vivere" una commedia in poltrona. Durante la lettura è come se i personaggi si fossero materializzati davanti a me.

La sua brevità (meno di 100 pagine) non ha intaccato il racconto; una scrittura brillante ed ironica che mi ha fatto ridere e sorridere per l'intera opera.

Amore, simpatia, equivoci, provocazioni e tanto stile "Wilde" mi hanno fatto capire perché è importante chiamarsi.. Ernesto.

Consigliatissimo.

Vi lascio con questa frase:

"A dire il vero, a me non piacciono i fidanzamenti lunghi: Danno ai fidanzato la possibilità di conoscere il carattere dell'altro prima di essersi sposati, e questo non è mai prudente".

Buona lettura!!!

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Commenti

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D'improvviso mi è parso - personalmente, con inquietudine - che la frase finale avesse un sapore molto andreottiano. Poi mi sono calmato, pensando che forse era Andreotti ad essere un po' wildiano.
A parte scherzi, non amo particolarmente Oscar Wilde, ma riconosco che ha delle intuizioni assolutamente geniali.
In risposta ad un precedente commento
Belmi
21 Mag, 2015
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La seconda opzione torna anche a me. Io mi sono avvicinata ultimamente ad Oscar Wilde e sinceramente non mi dispiace per niente.
Grazie per il commento.

Federica
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