Dettagli Recensione
Ann(oi)a Karenina
Di questo romanzo ciò che più mi resterà è lo stile, la trama purtroppo non mi ha entusiasmato.
Devo riconoscere invece la capacità sopraffina di rendere concreti e tangibli i personaggi, tutti dal primo al ultimo comparse comprese, questi prendono forma sotto l’abile penna di Tolstoj, ed è stata la cosa che più mi ha spinto verso il finale. Sono infatti i Levin con le sue elucubrazioni e i suoi mutamenti che più mi hanno incuriosito. Anzi, diciamo proprio il personaggio che più ho sentito “mio”: forse perché in parte mi ci rivedo e forse perché ai miei occhi era la persona migliore tra tutti i cicisbei e le meretrici d’alto lignaggio da cui era circondato. Cominciando in primis proprio dalla Karenina. Anna, antipatica e meschina da sembrare vera, bella e noiosa fino allo schifo. Odiata dopo qualche pagina, e ho continuato ad odiarla fino al ultima. Grande Tolstoj è difficile trovare qualcuno che caratterizzi cosi bene i personaggi di un romanzo. Credo che pochi scrittori siano riusciti a dare un senso di realtà profonda in un contesto cosi noioso. In effetti il testo affronta vari argomenti: Amore, religione, politica, ma nessuno di questi a mio avviso è dominate e nessuno riesce a scuotere il lettore.
Si perche diciamolo la trama e un pacco incredibile! pesa come un macigno, e in alcuni passaggi è una lenta agonia di parole: storie di “cornuti” e di casalinghe insoddisfatte di alto borgo (che tra l’altro accettano di buon grado il tradimento da parte del partner: paese che vai usanza che trovi) che sfogano la noia e la frustrazione con continui festini e tresche squallide. Da queste situazioni scabrose emerge Anna anche lei si perde nel vizio della passione e travolta dal fiume in piena dei suoi sentimenti si abbandona alla perdizione e al adulterio fino a rinunciare alla cosa più importante … non è il mio gusto. Ma lo stile ? allora se vogliamo parlare di tecnica e stile qua possiamo sbizzarrirci. Tolstoj ti rapisce parla di niente e comunque ti tiene incollato al testo, mai in tanti libri letti mi sono ritrovato estatico per un capitolo, o forse di piu, in cui si parla della falciatura del fieno o per una caccia alle beccacce, eppure lui è riuscito a farmi falciare le morbide colline sotto il sole di luglio con Levin e i contadini; e questo non ha prezzo.
Questo romanzo non si può non consigliare o consigliare a prescindere, non è un romanzo per tutti, è noioso la trama è priva di colpi di scena, se non qualcosa verso la fine, dove per me il libro poteva anche finire. E’ un testo per gli amanti della bella letteratura e dello stile non è certo per chi vuole provar emozioni forti, e un libro da seguire sfogliando qualche capitoletto al giorno non di più altrimenti diventa logorroico, in particolare le ultime cento pagine che altro non sono che una sorta di epilogo e tutto sommato superflue nella loro necessità. Resta comunque un capolavoro: di un quadro posso non gradire il soggetto ma stile e tecnica possono spingermi a reputarlo tale.
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Commenti
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Devo dire che a me il libro è piaciuto. Lo stile, come tu stesso affermi, è veramente eccellente.
Certo, e qui concordo con te, la tipologia femminile della protagonista non è assolutamente quella che amo (più deprimente di lei, in letteratura, forse c'è solo Madame Bovary). Però un conto è l'antipatia verso il personaggio, tutt'altro discorso è la bellezza della capacità di descrivere e rappresentare propria di uno scrittore grandissimo.
Un saluto
Loris
Io ho amato il libro tanto quanto ho odiato Anna, ma tutta la narrazione mi è rimasta scolpita nella mente!
In effetti non ho sottolineato l'importanza sotorica. Semplicemnte non volevo essere prolisso e ridondato con le gia abbondanti recensioni non che analisi tecniche presenti nel mondo( d'altra parte il testo si presta). La verità è che è stata un opinione a caldo e non un recensione tecnica e aprofondita del testo, non ne sarei capace.
Bella domanda... spesso me la sono posta anche io e per come la vedo prima viene stile e tecnica, poi a exequo la trama e i contenuti.
Ho avuto modo di leggere trame avvincenti o comunque a me care, ma scritte male, e non sono riuscito a terminare la lettura. Vice versa non mi è mai successo, anzi ...Ripeto però che sono opinioni personali che si fondano sul credo che: non ci siano regole fisse nella letteratura cosi come nel arte in generale, ci vuole solo la genialità e la capacità del artista; purtroppo se la deve vedere con un pubblico speso impereparato e sempre piu pecorone. Contenuti/trama/stile/tecnica sono per me i quattro ingredienti "distiniti" ma inevitabilmente legati a dopio filo. Un po' come i pistoni di un motore a 4 cilindri, anche se uno zoppica la macchina va lo stesso, magari a singhiozzo ma a casa ti ci porta.
Sarebbe stato possibile scrivere un altra storia, ecc. ecc. ? Si, io sono convinto che avrebbe potuto eccome, anzi avrebbe potuto scrivere anche una ricetta per il pudding e renderla affascinante.
Perchè, è indispensabile che trama, stile, tecnica e contenuti siano necessarimente adeguati al contesto ? dov'è scritto che uno stile ricercato e romantico non possa raccontare un Thriller ?! Se lo scrittore possedesse la giusta capacità di modellare la trama allo stile ritengo che non ci sarebbero problemi in merito.
Grazie a te dell'attenzione :)
Lungi da me criticare un grande come Tolstoj, ma credo che in certi casi non si possa prescindere da un parere soggettivo, e non posso che concordare con te quando dici che per quanto riguarda la trama, sia un pò scialbo.
"Logorroico" è un termine che hai usato nella recensione, azzeccato. Bel commento.
p.s. prima che mi aggrediscano con coltelli, ribadisco che quello che dico è una mia opinione PERSONALE, che non toglie nulla alla grandezza dell'autore. Ciaoooo
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