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Britannia felix
Leggere “Il Circolo Pickwick” significa aggregarsi all'allegra combriccola di quattro componenti di un club con velleità scientifiche che nel 1827 iniziano a scorrazzare per l’Inghilterra, sotto la guida del munifico e gioviale Mr. Pickwick. Significa provare con loro le scomodità del viaggio sull'imperiale delle diligenze, entrare in locande dell’epoca con insegne roboanti, sedersi a tavola per generose abbuffate di pasticci di carne, di ostriche e di roast-beef, accompagnati da libagioni di birra e ponce. In questi viaggi, che li portano a toccare diverse località di un’Inghilterra serena, i quattro sodali incorrono in molte e divertenti disavventure, ma anche in piacevoli incontri. Il Circolo Pickwick è una ricchissima galleria di personaggi: oltre a Mr. Pickwick ed ai tre amici Snodgrass, Tupman e Winkle riempiono la scena il servitore Sam Weller e suo padre, Jingle un folcloristico truffatore, il simpatico ed ospitale Mr. Wandle, le figure femminili essenziali per il lieto fine del romanzo e una serie di comparse che contribuiscono in vario modo a vivacizzare il racconto.
Dickens usa una bonaria ironia per le avventure e disavventure del gruppo di amici, ma il tono diventa pungente quando descrive lo scontro in un collegio elettorale, le lotte fra i giornali locali o le dispute di carattere pseudo scientifico ed assume il tono di un acre sarcasmo quando prende di mira l’ambiente dei tribunali e i diabolici avvocati Dodson e Fogg
Nell'impianto narrativo del “Circolo Pickwick”, primo romanzo di Dickens, si intrecciano tre diversi filoni letterari. Il romanzo picaresco, che ha avuto in Don Chisciotte l’espressione più alta, lo si ritrova nel rapporto tra Samuel Pickwick e il fedelissimo Sam Weller, nuovo Sancho Pancia, ma anche nella determinazione di Pickwick che, come don Chisciotte contro i mulini a vento, entra nella prigione per debitori per ribellarsi ad una sentenza ingiusta. Inoltre il Circolo Pickwick è considerato la pietra miliare della letteratura umoristica inglese che si ritroverà poi in Chesterton, J. K. Jerome e Wodehouse e in molte altre firme. Infine, nella descrizione della prigione per debitori di Marshalsea, che Dickens conosceva per aver ospitato suo padre, vi sono le prime pagine della letteratura sociale ottocentescadi cui Dickens è stato il precursore e il maggior esponente.
Nel “Circolo Pickwick”, lo stile è chiaro, godibile, con una narrazione infiorata dalle pittoresche uscite di Sam Weiler e del padre e intervallata dall'inserimento di raccontini, estranei alle vicende del gruppo di amici, narrati da occasionali interlocutori. Uno stile adatto alla finalità di rendere il romanzo, pubblicato in dispense mensili, accessibile a un’ampia area di lettori, come avvenne con il raggiungimento di un picco di diffusione eccezionale per l’epoca. Uno stile che ancor oggi fa scorrere velocemente le quasi mille pagine del libro.
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Commenti
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Rimane a mio avviso quel finale..... troppo consolatorio!
Tra quelli che ho letto io ti consiglierei, oltre a questo, "Casa desolata" e "Grandi speranze".
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Non conosco questo famosissimo libro, anche perché ho letto qualcosa dell'autore che mi ha lasciato indifferente, per cui l'ho accantonato. Forse sarebbe il caso di riprenderlo in considerazione con un suo libro importante. Secondo te, con quale ricominciare ?