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Il giro di vite
 
Il giro di vite 2015-01-07 14:38:25 siti
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
siti Opinione inserita da siti    07 Gennaio, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Sospetti

Ho sospettato di tutto e di tutti, me compresa. Non vorrai mica credere ad una storia di fantasmi? Ridicolo, sono portata ad apprezzare altro, sicuramente non questo genere.
E invece...arrovellata, persa, sbattuta, presa in giro e infine affascinata da questo gioiellino. La mente ha vagato spinta dal sospetto che si è insinuato.
Uno zio poco amabile affida, noncurante, i nipoti orfani all’ennesima istitutrice: perfetto! È affascinante, misterioso e assente: perfetto!
Una presenza fissa, vecchia governante, ingenua e sempliciotta ma detentrice di tanti segreti e portatrice di tante allusioni: perfetta! È il classico elemento deviante: perfetto!
Presenze misteriose, già date per morte, si materializzano apparendo con la loro influenza passata e presente: non possono essere semplici fantasmi! Ci lavoro su parecchio, con la fantasia.
Un’istitutrice giovane e apparentemente sprovveduta che, in un crescendo entusiasmante, pur non essendo finemente caratterizzata, parla in prima persona di sé, del suo lavoro, della sua esperienza in un manoscritto che viene presentato in un’ammaliante cornice iniziale. Si trasforma, la ragazza di campagna, man mano diventa da abile osservatrice padrona di tutta la scena: i miei sospetti ora cadono su di lei. Giro pagina e un episodio mi fa cambiare nuovamente idea, un incontro, un’apparizione, una sparizione, un non detto, un già sentito...turbine: giro come una trottola.
Abile James.
E poi loro, i due bambini, un maschio e una femmina. Vivono in una casa di campagna, il loro destino è quello dell’abbandono o della perdita; hanno perso i genitori, chi si occupava di loro prima, Miles, il maschietto, anche il contatto con l’esterno. La scuola che frequenta lo rispedisce al mittente: nessuna spiegazione...perfetto! Volgi lo sguardo anche lì. I bambini sono rappresentati angelici, ineccepibili, solidali, fuorvianti, subdoli: vittime o carnefici? Il dubbio lavora peggio di un tarlo.
E la prosa? Mi ingarbuglia, mi rimanda al detto, al pensato, al sospettato, al già so ma lo saprai dopo, anche tu. Mai chiara, sempre allusiva, sempre misteriosa, sempre da dipanare.
Un piacevole tormento.
Insomma un racconto scritto ad uso e consumo immediato, pubblicato a puntate e fonte di facile guadagno ma che arriva, consapevole l’autore, alle alte vette del genere, volutamente.
Interpretato in vari modi, ne consiglio semplicemente il godimento.

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Un bel commento, Laura.
Ritengo H. James uno dei grandi della letteratura.
Ben commentato, Laura. Ricordo bene questo romanzo, perché mi colpì in modo particolare. Un testo ricco di simbologia. Ne fu tratto un film, con Deborah Kerr, se non sbaglio, ma mi sembrò che non avesse reso il vero senso del libro. Complimenti a te, per averlo ben interpretato.
Credo, a memoria, che sia la tua prima recensione "sincopata" su questo sito... Dunque il libro ha veramente sortito un effetto strano... :)
interpretazione piena di pathos!
mi sono sempre chiesta che tipo di romanzo fosse, ora ne ho un'idea più precisa. grazie Laura
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siti
08 Gennaio, 2015
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Grazie Emilio, sono curiosa ora di scoprire "Ritratto di signora".
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siti
08 Gennaio, 2015
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Il vero senso del libro? Mi sa che ci lavorano in tanti ancora e l'autore è stato un perfetto equilibrista nel confezionare il testo che come dici è ricco di simbologia e interpretato anche in chiave freudiana. Mi sono fatta una modesta opinione: goditelo Laura e basta, non andare oltre, il rischio sarebbe quello di snaturarlo.
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siti
08 Gennaio, 2015
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Eh già Rollo, penso di essere stata, in questo modo, fedele alla discontinuità che ha creato in me, dandomi anche l'occasione per presentarne non tanto i contenuti quanto le sensazioni suscitate...
In risposta ad un precedente commento
siti
08 Gennaio, 2015
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Grazie a te Silvia
8 risultati - visualizzati 1 - 8

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