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Principesse
 
Principesse 2015-01-07 07:55:37 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
4.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    07 Gennaio, 2015
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" OH CHE BEL CASTELLO ! "

" Quando mia madre mi portava nel bosco la mattina (...) per me era la felicità ".

Eduard Von Keyserling (1855-1918) apparteneva a quella nobiltà baltica, tedesca per lingua ma che viveva in territorio russo. Questa particolarità forse influenzò quell'aristocrazia, quasi certamente lo scrittore, nel sentirsi come sospesa, poco radicata.
Ciò si riflette nelle opere del nostro autore. "Principesse" è, infatti, ambientato in un castello di campagna, fra quelle atmosfere evanescenti e cieli chiari, che caratterizzano il Nord-Est europeo.
Protagoniste una principessa vedova e le sue tre figlie già in età da marito.

"Le principesse hanno la loro strada già segnata, devono muoversi come su rotaie; e se escono dalle rotaie sono perdute".
Le due figlie maggiori ben presto adeguatamente si sposano e si trasferiscono lontano, cosicché la più giovane, Marie, viene ad occupare un grande spazio, benché il libro abbia una certa coralità di personaggi minori ben incastonati nella vicenda.
L'ambiente ricorda un po' le atmosfere di Cechov : personaggi, ' dilettanti del vivere ', fra qualche rimpianto e qualche speranza, che conducono un'esistenza oziosa, con momenti frastornati da forti emozioni, che eventi producono talvolta in modo inatteso.

L'autore, ormai un classico della letteratura europea (una vera sorpresa per chi ancora non lo conosca), adegua magnificamente lo stile al mondo descritto. Inoltre può essere definito come grande 'pittore' di paesaggi letterari : la rappresentazione del succedersi delle stagioni penso catturi ogni lettore: quella natura nordica, con "muschio verde e rosso", con mirtilli e lamponi, "cespugli di ribes e di uva spina", si trasforma con l'incedere dell'autunno, quando "gli alberi del parco si tinsero di giallo e di rosso", per inoltrarsi poi nei rigori dell'inverno, quando "nevicava quasi ininterrottamente, e ogni mattina gli alberi del parco, il giardino e il castello erano come avvolti in grandi onde di mussola bianca". Poi giunge la primavera: "quando un soffio di vento sfiorava gli alberi, sugli invitati cadeva una pioggia di fiori bianchi".

Non c'è ovviamente solo questo: "tutto il castello con la sua vita solenne era pieno di porte chiuse dietro le quali le persone ballavano di nascosto", e la giovane Marie, di salute cagionevole, sogna una vita propria, vuole amare ed essere amata, non vuole sentir dire che "le principesse non si emancipano".
Ma che cosa significa emanciparsi ? Quali ulteriori responsabilità questa prospettiva comporta ?
Forse aveva ragione Cesare Pavese quando sosteneva che "la maturità è tutto".

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Commenti

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Non conosco l'autore. Preso nota. Bella recensione.
Grazie Anna Maria. Penso che l'autore e questo libro possano essere veramente una gradita sorpresa.
siti
07 Gennaio, 2015
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Molto interessante Emilio e la segnalazione e il mondo sospeso di cui parla l'autore con protagonista l'emancipazione femminile. Bel contributo per chi non conosce l'autore, come me.
"pittore di paesaggi letterari" bellissima definizione Emilio, un commento delicato al quale anche tu hai dato colori ed odori particolari. Bella segnalazione. Grazie.
Grazie, Laura, per avermi letto. E' un libro piuttosto breve di gradevole lettura, scritto in uno stile terso e affascinante. Poi c'è la scoperta di un mondo e di un paesaggio molto interessanti; società e luoghi da cui proveniva l'autore stesso. Infine la condizione femminile...
Grazie a te, Francesca.
Effettivamente la presenza del paesaggio è rilevante nel libro. Le descrizioni sono molto belle, ricche di immagini che il lettore si porterà dentro.
mi unisco anche io a chi ancora non lo conosce!
sempre utile Emilio!
Grazie, Silvia.
Ritengo effettivamente si tratti di un autore interessante.
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