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SPERIMENTALISMO
Romanzo breve pubblicato a puntate, su rivista, nel 1888 dieci anni prima dell’altro racconto, altrettanto noto, ”Giro di vite” e sette dopo “Ritratto di signora”. Scrittore" transatlantico", una vita tra America ed Europa amando molto la nostra Italia.
Una particolare predisposizione alla scrittura breve in un tentativo di battere se stesso in revisione e perfezione, caratteristica questa necessaria se si vuole mantenere l’equilibrio utile a non far fallire miseramente la propria fatica.
Il racconto è un genere narrativo arduo da scrivere, sintetico nella sostanza, equilibrato nella forma, un raro diamante, se lo si sa incastonare. Questo appartiene alla prima produzione e, pur risentendo di un certo sperimentalismo, risulta comunque molto gradevole.
La trama è semplice e lineare: un critico letterario circuisce con vari espedienti due anziane demodé, zia e nipote, per impossessarsi del carteggio privato della prima, ultracentenaria, musa ispiratrice in gioventù del poeta da lui tanto ammirato. Tutta la narrazione verte su uno spunto reale di cui James venne casualmente a conoscenza, il classico motivo ispiratore insomma.
Certo che, negli anni in cui entravano in scena il grande realismo francese e il nostro verismo, la collocazione di questo scritto pare anacronistica, ma in realtà non lo è: li ha frequentati, l'autore, i maestri del realismo e ne dosa la lezione nutrendosi di altri spunti letterari, americani (Hawthorne e Poe in primis).
L’impianto è quello di un modesto giallo e la suspense è l’elemento di fondo e se si pensa poi che la pubblicazione avvenne a puntate se ne comprende ulteriormente l’importanza. Il tentativo mi pare riuscito in parte, il finale mi ha lasciata di stucco e ho dovuto leggerlo nuovamente per capire se mi fossi persa qualcosa, per cui il racconto mi pare più un bozzetto autobiografico e caricaturale che ha dato all’autore il pretesto per un eccellente esercizio stilistico.
L’ambientazione veneziana è deliziosa: Venezia è bellissima ma scomoda, trasandata e in parte abbandonata, scenario di sogni turistici e luogo di passaggio o di soggiorno cercato e quasi un cimelio di epoche passate nell’immobile e incantevole laguna, zanzare comprese.
L’opera permette inoltre all'autore di inserire spunti di riflessione, interessanti e mai invadenti, nell'economia del racconto: rapporto tra dimensione pubblica e privata dei singoli, celerità delle notizie nell’ “era dei giornali, dei telegrammi e delle fotografie e delle interviste”, la figura dell' intellettuale, il sentore del cambiamento dei tempi.
Se avesse solo immaginato di quali diavolerie si può sporcare, oggi, la vita privata di ognuno di noi chissà quale racconto dell'orrore avrebbe scritto...
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Commenti
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Non conosco questo libro, ma apprezzo molto l'autore.
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Bravissima Laura.
Pia