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La tragedia del dubbio
Una delle più note e certamente più apprezzate tragedie shakespeariane, Amleto è un testo che pone al lettore una continua serie di interrogativi, che lo accompagneranno dalla prima all'ultima pagina e anche oltre.
Amleto è il principe di Danimarca, incaricato dal fantasma di suo padre di vendicare la sua morte avvenuta per mano del fratello Claudio, colpevole anche di aver sposato la madre di Amleto, sua cognata, e di aver così usurpato il trono al giovane principe. Inizia così la tragedia di Amleto, personaggio d'estremo interesse psicologico per la poliedricità del suo pensiero, del suo comportamento e del suo linguaggio. Nel suo animo convivono alcune delle più forti e cupe passioni dell'uomo, quali orgoglio e ambizione, sete di vendetta e odio, che si innestano sullo sfondo di un giovane studioso e dal grande amore per la propria famiglia e per il proprio Paese, ormai alla deriva a causa di Claudio. Amleto entra a buon diritto nel novero degli eroi tragici, ma si distingue per la caratteristica del dubbio, elemento che percorre l'intero dramma e di cui il celebre "To be or not to be" non è che la cima più alta dell'arte poetica di Shakespeare. Il dubbio e l'incertezza si esprimono a più livelli in tutto ciò che circonda Amleto. Specchio dell'animo poliedrico del protagonista è il suo linguaggio: la complessità del pensiero e della sua espressione fanno sì che Amleto prevalga costantemente sugli altri personaggi, piatti e statici nel loro modo di vedere il mondo che li circonda, cosicchè il protagonista si pone a un livello più alto, risultando regista e controllore di tutto ciò che accade. Ofelia, Claudio, Gertrude, Rosencrantz e Guildenstern, Polonio, Laerte non sono in grado di penetrare a fondo la mente del principe, il quale li tratta con superiorità come fosse il gestore dei loro destini. E così sarà realmente, in quanto tutto andrà secondo le sue lungamente meditate decisioni, con un'unica tragica eccezione. L'unico personaggio verso cui Amleto ha parole di stima è Orazio, amico sincero e fidato cui il principe affida il compito di narrare la sua storia, rompendo gli schemi: rispetto alla sua epoca, Amleto è una voce fuori dal coro, poichè si pone in una modernità che lo porta a rinnegare i valori del suo tempo, mettendo in discussione le fondamenta della vita dell'uomo in età elisabettiana, periodo di cui ci fornisce peraltro interessanti osservazioni sullo stile teatrale.
La tragedia di Amleto, per quanto possa sembrare lontana poichè inserita in meccanismi sociali a noi pressochè sconosciuti, rivela la sua attualità nel momento in cui si giunge a considerarla come dramma dell'individuo: ciò che Shakespeare mette in scena non è una politica corrotta nè una società violenta, è il dramma dell'uomo attanagliato dal dubbio, dall'eterno conflitto tra bene e male. "Niente è buono o cattivo se non è tale nel nostro pensiero". La tragedia non è ciò che accade sulla scena, ma ciò che accade nella mente di Amleto, vero teatro delle passioni, a dimostrare che il motore della vita e degli eventi non è che il pensiero. Il resto è silenzio.
Commenti
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Il tuo commento è molto bello e molto interessante.
''Ci sono più cose in terra e in cielo, Orazio, di quante possa comprenderne la tua filosofia''
(Cito a memoria, mi scuso per eventuali imperfezioni. Varie frasi dell'autore sono di una grandezza , che valica tempi, luoghi, contingenze...).