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Metamorfizzato in un mostro
Chiunque abbia mai avuto un cane, molto probabilmente ha provato quasi impossibile non affezionarsi a quelle stupende creature che per il solo prendersi cura di loro, ci ricambiano con un intenso amore incondizionato.
Anche Pallino, protagonista di questo romanzo, prova amore per il suo benefattore, Filipp Filippovic, che lo ha strappato al freddo e alla fame per portarlo in una sorta di paradiso per cani, ovvero un appartamento caldo dove è servito del cibo succulento, apparentemente soltanto per carità, benevolenza, senza alcun secondo fine. Bulgakov fa un ottimo lavoro nel descrivere i pensieri “cagneschi” di Pallino, per mezzo dei quali è narrata la prima parte del libro.
Ma questo secondo fine non tarda a rendersi noto, noi esseri umani, difficilmente non abbiamo secondi fini, e Pallino si troverà cavia di un esperimento, verrà tramutato in un uomo in seguito ad un intervento chirurgico effettuato proprio da colui che amava e vedeva come una divinità. In questo libro ci ho letto un po' di Frankeinstein, l’uomo ambizioso che vuole sconvolgere la natura e sostuituirsi a Dio, per poi rigettare la sua creatura, come se non fosse stata da lui creata. A differenza di Frankeinstein però, nel quale la creatura seppur in superficialità orribile era inizialmente un anima buona, quella creata dal dottor Filippovic sarà fin dal principio una creatura egoista, stramba e problematica, in quanto la creatura di cui stiamo parlando, è un uomo.
Pallino diventa Pallinov, cane diventa uomo e mai metamorfosi fu peggiore. “Trasformare un cane gradevolissimo in una cosa immonda da far rizzare i capelli”, questo pensa del suo lavoro il suo stesso artefice. Eppure ha creato un suo simile. Nonostante ciò, possono esistere creature che ci amano nonostante i nostri difetti umani. Se imparassimo ad amarci gli uni gli altri come quei piccoli esseri amano noi nonostante tutto... cosa sarebbe di questo mondo secondo voi? Ho potuto provarlo sulla mia pelle, lo ho ricevuto questo amore incondizionato, e vi dirò, per me il mondo sarebbe un posto migliore.
“Ma ecco, dottore, quel che accade quando un ricercatore, anziché procedere in totale accordo con la natura, forza un problema e ne solleva il velo! E allora eccovi il nostro Pallinov e godetevelo!”
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