Dettagli Recensione
Un dramma parigino
Notre Dame de Paris è un opera ricca, vibrante, emozionante, coinvolgente, storica ma soprattutto tragica. Abbonda infatti di descrizioni minuziose e talvolta quasi stucchevoli, dipinge con colori fumosi e vivaci la "Paris" medievale del XV secolo, esalta e fa cadere i personaggi che da eroi diventano meschini e viceversa. E il centro, il fulcro dell'intera scena è la maestosa cattedrale di Notre Dame con le sue ogive, le arcate, i doccioni, i mostruosi gargoyles, la buia navata, i canti sommessi e violenti, le torri e naturalmente le campane.
Ed è tra queste forti mura che Quasimodo, l'orrendo gobbo, e don Claude Frollo, il giovane arcidiacono, provano i sentimenti più violenti, lottano contro se stessi e contro il mondo, si struggono, si disperano fino a diventare folli.
Hugo tuttavia descrive anche ciò che circonda la cattedrale gotica; ovvero la città. A tal proposito è bene avvisare eventuali lettori della presenza di un capitolo intero in cui l'autore con maestria, minuzia e precisione descrive la storia e soprattutto la geografia e la conformazione di Parigi. Tale digressione potrebbe risultare noiosa e di difficile comprensione in quanto Hugo sembra quasi divertirsi ad enumerare le vie di ogni quartiere parigino che naturalmente per il lettore non significano molto. Questa potrebbe definirsi l'unica "pecca" in un libro magistralmente scritto ma che d'altronde si inserisce nel filone del romanzo storico di cui anche Manzoni con i Promessi Sposi fa parte.
Ed è in questa Parigi misera, tumultuosa, contratta, altezzosa che si muovono gli altri protagonisti della vicenda che si apre il 6 gennaio 1482 con il mistero messo in scena da Pierre Gringoire, singolare quanto mai folle filosofo (tanto da preferire una capra ad una donna), la cui rappresentazione teatrale è interrotta dalla Festa dei Folli in cui Quasimodo, proprio per la sua bruttezza, le sue menomazioni fisiche e le sue tare viene eletto papa. Ma accanto all'elezione del gobbo si sviluppa un'altra scena: la danza della bella zingara egiziana Esmeralda, la cui dolcezza, soavità e leggiadria coinvolge tutti i presenti sulla piazza tra cui anche Claude Frollo, il quale ben presto è sconvolto dalle passioni per la zingara che lo portano dapprima a tentare di rapirla, benchè il piano fallisca a causa dell'intervento del giovane e bello Phobus, e poi lo conducono alla follia e alla distruzione.
E' da questo momento che, attraverso varie vicissitudini, attraverso assassini, forche, berline, campane, imbrogli, incontri, tumulti i destini e le storie dei protagonisti del romanzo si intrecciano inevitabilmente e a doppio filo. Il ritmo è serrato, ogni personaggio possiede le chiavi per distruggerne un altro o per salvarlo, il tutto in un crescendo sempre più drammatico, divinamente strutturato da Hugo, che porta ad un inevitabile conclusione dove non si capirà chi siano i vinti e chi i vincitori.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |