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La bellezza impalpabile dei sogni
L'opera di Dostoevskij dimostra come la lungimiranza e la profondità di un autore e dei suoi libri possa essere contenuta in poche pagine, essenziali ma superbe. La caratteristica che ho amato di più di questo romanzo è la sua semplicità che, è importante sottolineare, non corrisponde a facilità. Il libro è semplice perché fatto di sentimenti autentici, sinceri e non ricerca argomenti complessi e sofisticati per indagare a fondo l'animo degli esseri umani. Due personaggi sui quali si proietta l'ombra di un terzo misterioso uomo, si incontrano e parlano di loro stessi, delle proprie debolezze, dei propri sogni senza avere paura di rivelarsi l'uno all'altro pur essendo dei perfetti sconosciuti. Al contrario, il fatto stesso di non sapere nulla del proprio interlocutore li spinge ad aprire il loro cuore, con la consapevolezza che non saranno giudicati ma semplicemente ascoltati.
Quattro notti sono sufficienti a creare un'intimità incredibile tra i due, come se il tempo trascorso insieme si fosse inspiegabilmente dilatato. Il protagonista appare quasi come un eroe romantico, vissuto in un mondo di fantasia così meraviglioso da rendere infinitamente duro il ritorno alla realtà, una realtà che sembra estranea, nemica di un uomo che non conosce compagnia se non quella dei suoi intricati pensieri. Si tratta quindi di sogni dalla bellezza impalpabile, sogni che ci rendono umani ma che talvolta assorbono così fortemente la nostra anima da trascinarci in un oblio da cui è difficile fare ritorno. Questa è la ragione per cui il protagonista vive in solitudine e soffre per questo tanto che prova una gioia incommensurabile non appena trova qualcuno che sia disposto a parlare con lui e che apprezza i suoi bizzarri ragionamenti. Da un lato c'è quindi l'ingenuità e la dolce ignoranza di una ragazza e dall'altro un uomo intelligente, colto, che finalmente riesce a dare sfogo alle proprie emozioni così attentamente custodite e nascoste a coloro che avrebbero tentato di criticarle, quando invece i sentimenti non possono essere giudicati ma devono essere semplicemente ascoltati. Purtroppo però la vita ha una sua concretezza, una sua realtà che non siamo in grado di annullare semplicemente con la nostra fantasia e il sognatore è destinato a fallire e a piombare nuovamente nel suo stato di solitudine. Così quelle quattro notti di risate e di lacrime, di astratta concretezza, sebbene così brevi e fugaci, lo hanno reso felice e hanno dato un senso alla sua esistenza.
Si tratta quindi di un libro fatto di sentimenti forti e miti allo stesso tempo, di fantasia e realtà, un libro che ci ricorda quanto sia piacevole talvolta abbandonarsi alla catena illimitata dei nostri pensieri e della nostra immaginazione in un'epoca in cui il rischio più grande forse non è quello di perdersi nei sogni, ma smarrirsi in un mondo virtuale che ci priva della nostra identità.
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