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Un libro da leggere e da vivere
L'opera di Tolstoj (non parlo di romanzo visto che lo stesso autore rifiutava tale definizione per il suo libro) è un vero capolavoro non solo perché è scritto in modo poetico, suggestivo nella descrizione dei paesaggi, solenne nella narrazione delle battaglie, profondo nelle riflessioni dei personaggi, ma soprattutto poiché ricerca e riflette sulla vita, per questo ritengo che sia un libro da leggere e da vivere. L'esistenza umana è caratterizzata da gioie e dolori, vittorie e sconfitte, momenti di orgoglio e soddisfazione ma anche di tristezza e delusione, di guerra e pace. Il titolo infatti non deve essere inteso semplicemente nel suo significato letterale, l'alternanza di episodi di guerra, di scontri, con quelli di pace negli eleganti salotti di San Pietroburgo. Guerra e pace richiamano gli stati d'animo dei personaggi, le loro contraddizioni, la loro volontà di trovare pace in uno stato di guerra che è soprattutto interiore e che li rende incredibilmente umani.
Pierre lotta continuamente contro un lacerante senso di insoddisfazione, avvertendo il peso della vanità della vita con le sue frivole passioni e trova una risposta alle sue domande in Dio, nella semplicità e nell'autenticità di un uomo; spezza le catene che lo legavano alla società con le sue convenzioni, con un matrimonio combinato, con la falsità che pervade le conversazioni dei nobili russi e conquista la libertà durante la prigionia, apprende la felicità dalla sofferenza.
Natasa con la sua allegria e freschezza si lascia trascinare dalla vita e dalle sue emozioni, commette degli errori, trascorre attimi di immensa gioia e momenti di profonda soffocante tristezza e alla fine si trasforma in una donna stupenda e premurosa, forse meno intrigante di quella giovane fanciulla che faceva strage di cuori ma anche più ammirevole.
Nikolaj, l'uomo nobile e sensibile che paradossalmente trova pace nella guerra, legato ai valori della famiglia che riesce a sentirsi migliore e pienamente felice dopo il matrimonio con una donna quasi perfetta.
Mar'ja, il brutto anatroccolo che cela un'anima tenera e sincera, capace di affrontare qualsiasi situazione per quanto dura possa essere. Mar'ja cerca consolazione nella preghiera e nella religione e nonostante il suo apparente stato di fragilità, con gli occhi continuamente colmi di lacrime, è forte e determinata, e sono proprio quelle lacrime amare a rendere il suo sguardo più dolce e il suo volto più luminoso.
Infine Andrej, colui che è continuamente insoddisfatto della propria esistenza considerata mediocre, mentre dentro di sé nutre un'insaziabile fame di gloria e successo. Le esperienze della battaglia, della malattia, della morte, la passione travolgente per una donna lo porteranno ad abbandonare le sue futili ambizioni per comprendere il vero senso della vita. L'amore fraterno tra gli uomini, il legame che esiste tra di essi indipendentemente dai torti compiuti o subiti è più forte di qualsiasi cosa e questa conquista individuale è superiore a qualsiasi vittoria militare.
Questi sono soltanto alcuni dei personaggi di Tolstoj, i quali tra l'altro risultano molto più complessi di quanto si possa immaginare. L'elemento che li accomuna e che rende il libro un'opera grandiosa, è la continua ricerca di qualcosa, di un significato, di un obiettivo da raggiungere che renda la nostra vita degna di essere vissuta e questo è il proposito non solo di Pierre, Natasa, Nikolaj, Mar'ja, Andrej ma quello di ogni essere umano.
Infine la riflessione sulla storia, sulla legge che domina le azioni dell'uomo e la versione incredibilmente autentica della campagna di Napoleone in Russia, che non risulta come una spedizione grandiosa e spettacolare ma come una guerra vera: eccitante, coinvolgente, poetica ma pur sempre dolorosa e tragica come qualunque guerra.
Non credo che esistano delle parole per esprimere l'incommensurabile valore di tale opera, quindi ritengo la mia recensione risulterà insufficiente e per questo ne consiglio la lettura: non lasciatevi spaventare dalla mole perché quando ci troviamo di fronte ad un capolavoro non si può e non si deve contare il numero delle sue pagine.
(mi scuso per eventuali errori nella scrittura dei nomi dei personaggi)
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Commenti
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Buona giornata
Buona serata
Davvero corposa la tua recensione, ottimi i tuoi spunti interpretativi.
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Che meraviglia! Qualcuno legge il più bel romanzo di tutti i tempi!
Complimenti per la scelta e per la recensione.
Effettivamente l'opera 'narra' il percorso, in particolare, di alcuni personaggi verso l'autenticità.
Se notiamo, qui il futuro appartiene a coloro che hanno cercato e finalmente trovato se stessi, il loro spazio di spiritualità, il loro 'posto' nella vita.
E' un romanzo sulla speranza.
A questo proposito, riporto una frase del celebre critico letterario H. Bloom : " ... i più grandi scrittori (...) trovano un equilibrio (...) che consente alla saggezza prudenziale di coesistere con alcuni accenni di speranza ".