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Cuore di tenebra
 
Cuore di tenebra 2014-09-23 08:00:36 Yoshi
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Stile 
 
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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    23 Settembre, 2014
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Opinione lunga per un libro bellissimo

Siamo a bordo di un battello fermo sulle rive del Tamigi in attesa di una marea favorevole per riprendere il viaggio. E’ buio e fra dormiveglia di alcuni e la curiosità di altri, il vecchio marinaio Marlow comincia a raccontare di un viaggio che aveva fatto molti anni prima nel cuore dell’Africa nera dove una compagnia di bianchi aveva come scopo quello di acquisire e vendere a caro prezzo l’avorio, colonizzando i luoghi selvaggi e sottomettere il “nemico”.
Marlow arriva in Africa e fa la conoscenza di vari individui che sembrano al limite della normalità e che non mascherano la loro invidia nei confronti di Mr. Kurtz che è l’unico che riesce a razziare ingenti quantità di avorio. Questo personaggio viene invidiato e temuto ma sempre con un certo timore reverenziale e sarà proprio da qui che anche Marlow cadrà nel fascino di questo personaggio che brama di incontrare.
Grazie a indigeni e cannibali risalirà il fiume a bordo di un vaporetto piuttosto malconcio fino al arrivare nel cuore dell’africa più nera in cui Marlow farà finalmente conoscenza di questo famigerato Mr. Kurtz.
Un uomo rispettato perfino dalle popolazioni indigene.

Premetto che questo libro me lo hanno regalato e se fosse stato per me non lo avrei mai letto di mia spontanea volontà. Non amo i libri ambientati nei paesi caldi quindi questo sarebbe stato scartato a prescindere. In realtà mi sono ritrovata fra le mani un libro che mi ha ammaliata e mi ha trasportata nel cuore dell’Africa nera, sentivo i tamburi delle popolazioni indigene, mi sembrava di ballare con loro intorno al fuoco in una danza macabra mossa da spiriti maligni, mi sembrava di sentire l’odore di morte e il caldo soffocante.
Secondo me il messaggio di questo libro si può riassumere con questo paragrafetto:

“…Aveva occupato un soglio eccelso tra i demoni di quella terra – lo dico in senso letterale. Voi non potete capire. E come potreste? – con un buon selciato compatto sotto i vostri piedi, circondati da vicini cortesi pronti ad incoraggiarvi o ad attaccarvi, mentre muovete passi cauti fra il macellaio e il poliziotto, nel sacro terrore dello scandalo e delle forche e dei manicomi – come potreste immaginare quella particolare regione dell’era primordiale in cui la solitudine – una solitudine totale, senza poliziotto – e il silenzio – un silenzio totale, senza la voce ammonitrice di un cortese vicino che sussurri la pubblica opinione – conducono i passi di un uomo liberi da ostacoli? Queste piccole cose costituiscono l’immane differenza. Quando vengono meno si è costretti a ripiegare sulla propria forza innata, sulla propria attitudine alla fedeltà. Naturalmente si può essere anche troppo idioti da finir male – tanto ottusi da non accorgersi neppure di essere assaliti dalle potenze delle tenebre.”

Sono rimasta sorpresa dell’effetto che mi ha fatto, delle riflessioni che mi ha fatto fare e no avrei mai pensato che questo libro potesse addirittura commuovermi.
E’ una chiara critica al colonialismo nei confronti del continente africano in cui il “nemico” da sconfiggere era l’indigeno.
Scene di morte molto toccanti e tristi che appesantiscono il cuore, come per esempio quando Marlow arriva vicino al fiume e trova un cimitero a cielo aperto dove gli indigeni, sfruttati fino allo stremo, andavano a morire soli e stanchi.
Il romanzo si può dividere in due: la prima parte quella in cui Conrad entra lentamente in questa terra sconosciuta e affascinante, in cui il lettore fatica a staccarsi dalla voce narrante e vive la storia con distacco.
Nella seconda parte invece sembra di scivolare dentro ad un incubo in cui il battello è guidato dalla morte in persona che fa da guida turistica fra le terre del male.
E’ un incubo da cui vorresti svegliarti ma non riesci perché vuoi e devi arrivare fino alla fine e ormai la velocità che hai preso è troppo veloce e non puoi fermarti.
Kurtz è la parte selvaggia dell’animo umano che senza regole imposte dalla società deve far fede al suo istinto che senza veli si rivela spietato, crudele, malato e sadico.
Marlow invece è come un uomo che si guarda allo specchio e vede Kurtz in se stesso, lo vede in modo distaccato ma lo rispetta e ne è anche tremendamente affascinato. Vuole salvarlo e mentre lo porta verso casa muore urlando “Che orrore! Che orrore!”.
Perché?
Secondo me perché Kurts estrapolato dalla vita selvaggia e senza regole se non quella de “Il più forte vince”, il suo lato “civilizzato” si rende conto delle cose che ha fatto e ne prova orrore.
L’ho trovato molto forte e potente. Non serve andare troppo lontano per capire che questo messaggio e attuale.
Basta vedere anche ai giorni nostri dove scoppia una guerra tutto è permesso: seppellire bambini e donne e cani vivi, decapitare persone senza mostrare alcuna umanità, uccidere il proprio vicino di casa, violentare e seviziare, uccidere persone e animali senza motivo.
Kurtz rappresenta la parte selvaggia e sadica dentro ad ognuno di noi, Marlow è la parte civilizzata che tenta di salvare il salvabile.
Mi ha impressionato moltissimo.
Inoltre in questo libro c’è una quantità enorme di frasi che rasentano la poesia, è scritto con enorme passione e mi sono ritrovata spesso a sottolineare frasi per condividerle con voi:

“Vidi l’inconcepibile mistero di un’anima che non conosceva ritegno, né fede, né paura e che tuttavia lottava ciecamente contro se stessa.”

“Pareva un’effige animata della morte, scolpita in avorio antico, che agitasse minacciosa la mano davanti a una folla di uomini fusi in bronzo scuro e lucente."

“… come se la foresta che aveva espulso quegli esseri all'improvviso, li avesse risucchiati come rientra il respiro in una lunga inspirazione.”

“La luna aveva steso sopra ogni cosa una sottile patina d’argento – sull'erba lussureggiante, sul fango, sul muro di intricata vegetazione più alto del muro d’un tempio, sul grande fiume, che attraverso un varco cupo vedevo brillare, brillare mentre scorreva ampio senza un solo mormorio.”

“La mente umana è capace di qualsiasi cosa – poiché racchiude in sé ogni cosa, tutto il passato e tutto il futuro.”

“Scivolavamo come fantasmi, pieni di stupore e di segreto spavento, come dei sani di mente di fronte a un’esplosione di euforia in un manicomio. Non potevamo capire perché eravamo troppo lontani per ricordare perché viaggiavamo nella notte dell’era primordiale, di epoche ormai scomparse, lasciando appena una traccia – e nessun ricordo. La terra non aveva nulla di terrestre.”

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Chiunque abbia visto Apocalipse now e a chiunque abbia voglia di leggere un capolavoro.
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Commenti

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GLICINE
23 Settembre, 2014
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Ciao Rebecca, hai trasmesso lo stupore e le emozioni che questo libro ha suscitato in te. Complimenti!
Ciao Rebecca. Complimenti per la recensione molto bella.
Anch'io da tempo ho in programma di leggere questo libro, ma finisco per orientarmi verso Nord, ovviamente non per motivi 'razziali', ma perché sono affascinato da atmosfere forse più confacenti alla solitudine ed all'analisi interiore. Il tuo commento, però, mi suggerisce ancora una volta che l'opera merita veramente di essere letta.
In risposta ad un precedente commento
Yoshi
23 Settembre, 2014
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Grazie mille per il tuo commento!!!
Sono contenta di essere riuscita a trasmettere ciò che questo libro mi ha donato!
Grazie mille!
In risposta ad un precedente commento
Yoshi
23 Settembre, 2014
Segnala questo commento ad un moderatore
Ciao Emilio intanto grazie per le tue parole!
Grazie!
Poi te lo consiglio davvero.
Io adoro leggere i libri più "freddi" perché non amo il caldo e le temperature troppo alte perché mi sembra, in un modo o nell'altro, di sentirle veramente sulla pelle.
Ovviamente neanche io prediligo il "nord letterario" per motivi "razziali".
Comunque questo libro toglie il fiato!
Non vedo l'ora di leggere la tua opinione quando lo leggerai!
a presto e grazie ancora per aver commentato!
Bravissima!
Tra le tante recensioni che ho letto finora su questo sito, questa è quella che più di tutte mi ha fatto rivivere le stesse precise emozioni che ho provato durante la lettura. Hai trattato di un grande libro, molto inquietante e per questo non facile. Condivido anche il tuo giudizio sul fatto che sia una vera "miniera" di osservazioni e considerazioni sulla vita e sull'animo umano. Complimenti ancora.
Emilio, te lo consiglio e te lo raccomando vivamente. Un lettore profondo come te non può tralasciare questo testo. E' una tappa fondamentale sul tema del male e delle tenebre che portiamo dentro di noi, dentro le nostre belle case riscaldate, mentre qualcuno fa il lavoro sporco su cui si fonda anche il nostro benessere. Però così non gli rendo giustizia: non ti aspettare denunce esplicite: il fascino di questo romanzo è molto più sottile, giocato sull'ambiguità, su climi estremi in cui le ragioni e i torti si confondono, le menti si intorpidiscono, le certezze vacillano. E' come ricevere un pugno nello stomaco, devi mettere in conto un po' di nausea, ma ti assicuro che ne vale la pena.
E poi andiamo verso l'inverno, vale la pena di andare un po' a sud... :-)
Splendida recensione , Yoshi, grazie!
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